Rassegna storica del Risorgimento
BARAZZUOLI AUGUSTO
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1976
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Augusto Barazzuoli 421
dove però come ancora nelle successive elezioni del 1880 il numero dei voti avversari si era andato piuttosto notevolmente affermando. Egli frattanto a ripetere le sue stesse parole nella sua azione politica, per lungo tempo non era stato né carne né pesce , mantenendo un contegno indipendente nei riguardi dei ministeri, che si succedevano.
Aveva votato con aperto gradimento la legge che allargava il diritto al voto ed istituiva lo scrutinio di lista, auspicandone un rinnovamento della vita politica e la formazione di un grande partito liberale prescindente dalle antiche divisioni, come andava propagandando anche nella sua qualità di presidente del-YAssociazione Liberale Monarchica di Firenze. Eletto, con le prime elezioni a scrutinio di lista del 29 ottobre 1882 come poi con le successive del 1886 e del 1890 dal collegio di Siena, nel quale quello già di Colle Val d'Elsa era stato incluso, aveva approvati ed aderito agli accordi tra Min ghetti e Depretis, che gli erano parsi conducenti alla formazione dell'auspicato grande partito.
Alla famosa discussione della mozione Nicotera il cui rigetto aveva espressa l'approvazione di quegli accordi da parte della maggioranza della Camera il Barazzuoli aveva, nella seduta del 16 maggio 1883, partecipato con un importante discorso, nel quale, fatta una esposizione della precedente propria condotta politica, aveva detto di sentirsi, dopo le elezioni dell'anno innanzi lavato come se fosse uscito dal bucato e che il voto suo era che tutti si sentissero ugualmente coscienti della nuova situazione e dei nuovi compiti.
Era stato per qualche tempo componente della Giunta generale del Bilancio, ed uno dei tre relatori delle convenzioni ferroviarie proposte dal Genala. Un accenno di portarlo alla vice presidenza della Camera era stato subito scartato in considerazione del suo timbro di voce disadatto alle funzioni presidenziali.
Caduto Crispi nel 1891, aveva aderito al Ministero Budini. Col ritorno al Collegio uninominale era tornato il 6 novembre 1892 ad essere deputato per l'antico, ora ricostituito, Collegio di Colle Val d'Elsa, che lo vedeva finalmente ministro, per quanto preposto a regolare materie ed a dirigere servizi per i quali non gli si riconosceva una speciale competenza e mentre, d'altra parte, Crispi, tenendo chiuso il Parlamento quasi ininterrottamente per circa un anno e poi facendo sciogliere la Camera, toglieva ai colleghi la possibilità di promuovere qualsiasi provvedimento di carattere legislativo.
Con le elezioni generali del 26 maggio 1895 gli elettori di Colle Val d'Elsa davano l'ultimo saluto al loro vecchio deputato ora in veste di ministro.
Il 9 marzo 1896 il terzo ed ultimo ministero Crispi lasciava il governo dopo l'annunzio del disastro di Adua e pochi mesi dopo, il 10 dicembre, Augusto Barazzuoli cessava di vivere a Firenze.
AMEDEO MOSCATI
BIBLIOGRAFIA
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