Rassegna storica del Risorgimento

FORTUNATO GIUSTINO; STORIOGRAFIA ITALIA
anno <1976>   pagina <424>
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Luigi Parente
menti , riabilitazioni ?) del processo che razione liberale aveva portato a compimento.
Delimitato così il campo della sua prospezione critica, nel caso della storia napoletana i momenti nodali si presenteranno nel 1799, nel 1806, nel '48, nel *60, e ara queste direttrici 'impianterà di discorso di circa 50 anni ininterrotti di lavoro storico. Tra due poli, sintetizzando, si muoverà l'analisi storica del For­tunato: la formazione del ceto borghese provinciale, dalla quale classe egli proveniva, egemonico in seguito alle leggi francesi nella gestione del potere locale (Consigli provinciali, Decurionati, ecc.) e suo comportamento nelle date significative ('48 e '60), e dall'altra parte l'emergere e la reazione delle classi rurali negli stessi scontri politico-sociali.
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L'itinerario storiografico del Fortunato, che, come si è già sottolineato, è strettamente legato all'attività pratico-politica di cui è proiezione (Cottone), prende l'abbrivio nel 1882 colTopuscolo I giustiziati di Napoli, stampato dalla tipografia del Senato, in edizione non commerciale, vezzo caratteristico del me­cenatismo culturale del giovane autore.i0) A quest'epoca il suo pensiero meri­dionalistico (egli infatti ha preso viva parte al dibattito ideologico politico della Rassegna settimanale colle corrispondenze napoletane 1878-80), si è teoretica­mente formato e definito, anche se come è stato giustamente affermato bisognerà aspettare il periodo gioiittiano per la sua piena diffusione. n)
Di che si tratta in queste poche ma preziose pagine come fonte per narra­zioni successive, è presto detto. È un'analisi minuta e puntigliosa della fase eroica della rivoluzione del 1799, una dettagliata descrizione dei martiri, un'al­trettanto attenta indagine sociologica sulle loro origini, età, condizioni sociali e sulle ultime ore di vita dei condannati. Si parte da cronisti sincroni, è il caso del Cronista di S. Paolo e i Diurnali del Marinelli, passando al Rapporto del Lomonaco, al Saggio del Cuoco, fino al D'Ayala ed al Settembrini. Ci dà allora colla Tavola necrologica, la terza in ordine di tempo, dopo le similari del Lo­monaco e del D'Ayala, il risultato della triste esperienza rivoluzionaria della capitale: nel giro di quattordici mesi, dal 29 giugno '99 all'I 1 settembre, si contano ben 99 condanne capitali, una vera ecatombe, che stupì il mondo civile e rese attonita e dolente tutta Italia .I2) Successimavente, a complemento
1) G. FORTUNATO, Scrìtti vani cit., pp. 125 sgg.
W G. COTTONE, art. cit., p. 171. Per la problematica della Rassegna efr. R. VILLARI, Conservatori e democratici nell'età liberale, Bari, 1964, pp. 43-89. Sul ritardo della divul­gazione meridionalistica forluniana cfr. la prefazione del Salvemini ai suoi Scritti sulla questione meridionale: Allora (ai principi del secolo) egli ha scritto mi era del tutto ignoto il pensiero di Giustino Fortunato. Questo può parere incredibile. Ma occorre tener presente ohe Fortunato raccolse i suoi scritti sul Mezzogiorno e lo Stato italiano non prima del 1910. In tutto il trentennio precedente stampò i suoi discorsi parlamentari ì suoi studi in poche copie, che distribuiva gratuitamente, da gran signore, fra gli amici (Cit. in G. FORTUNATO, Il Mezzogiorno e lo Stato italiano, Firenze, 1973, I, p. XXXV. Si tratta della terza edizione di quest'opera fondamentale curala da M. Rossi-Doria, che vi ha premesso una introduzione che sostanzialmente segue l'evoluzione politica parlamentare del meri­dionalista).
* G. FORTUNATO, Scrìtti varii cit., p. 127.