Rassegna storica del Risorgimento

FORTUNATO GIUSTINO; STORIOGRAFIA ITALIA
anno <1976>   pagina <431>
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Giustino Fortunato storico del Risorgimento
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posto storico all'emergenza dei bisogni delle classi contadine e lavoratrici, defi­nisce antidemocratico fanatismo e nuova società feudale il discorso del-l'egualitarismo socialista, che di queste esigenze si fa portavoce.39)
Conclusasi col primo decennio del '900 la sua attività parlamentare, dopo aver ricevuto riconoscimenti ufficiali dalla democrazia borghese giolilliana (la nomina a senatore è del 1909), don Giustino, deluso nelle aspettative illu­ministe del suo Stato, torna alla sua vocazione di storico, mai nel frattempo interamente abbandonata.40 Chiuso nella pace domestica dà via "Vittoria Co­lonna, a contatto con sempre più numerose schiere di discepoli e frequentatori del suo salotto-biblioteca, attorniato dall'affetto impagabile della sorella Anna, il sessantenne senatore, incapace di liberarsi dei vecchi miti delle sue credenze politiche, diventa realmente e motivatamente espressione di quel blocco intel­lettuale reazionario, di cui parla Gramsci in Alcuni temi della questione meri­dionale. Al di là della contingente polemica riguardo all'impostazione e relativa soluzione del problema meridionale che spingeva il giovane comunista sardo a prendere posizione, si riconosceva la grande cultura che metteva i due capi di quel blocco, Croce e Fortunato stesso, a contatto colla società europea, nel ten­tativo d'imbrigliare la gioventù meridionale secondo una linea media di sere­nità classica del pensiero e dell'azione.41
La sua capacità di comprendere fatti e persone, la sua apertura mentale nel suggerire ai numerosi discepoli ipotesi e temi di studio o nel sovvenzionare traduzioni ne fa un organizzatore culturale e politico di rilevanza nazionale. E dal suo insegnamento trarranno alimento giovani quali Gobetti, A. Monti, "W. Maturi, stranieri come Rambaud, studioso dell'età napoleonica nel Mezzo­giorno, oppure E. Bertana, che col suo aiuto si avvicinerà alla scoperta e valo­rizzazione del mondo artistico del Vulture.42) Sono gli anni di maggiore con­centrazione del lavoro storiografico, e dagli appunti e dalle note lasciatici egli pensava, dopo aver messo luce sul '99 in Basilicata o sull'opera del Canosa, di poter dare finalmente una storia completa dell'età borbonica, che a giudizio del Salvemini, gli era così familiare, dal momento che ne conosceva perfettamente gli aspetti sia politici che economici. L'amore per la sua famiglia, non meno forte di quello per la sua terra che gM ha suggerito come si è visto le espressionistiche rievocazioni dei castelli e città medievali della triste valle , lo sollecita a rivedere adesso secondo verità e giustìzia l'operato dell'omonimo prozio, Giustino senior, primo presidente del Consiglio della Reazione a Napoli nell'agosto del '49.43>
Un accordo unanime di condanna politica nella memorialistica napoletana dell'800 si riscontra nei riguardi di Giustino, partito giacobino nel '99, intendente sotto Murat, realista alla Restaurazione, costituzionale poi nella rivoluzione di
39) Espressione del suo pensiero antisocialista, definito ce voga astrazione che porta ad uno stato di esaltazione aperta e minacciosa un abbondante numero di spostati, che del verbo egualitario fanno professione è il saggio Dopo la guerra sovvertitrice (1921), in 11 Mezzogiorno e lo Stato italiano cit.f II, pp. 685-709.
40> Sulle divergenze colla politica economica giolittiana e sui problemi politici del momento si veda G. CAROCCI, Gioititi e l'età giolittiana, Torino, 1961.
4l> A. GRAMSCI, La questione meridionale, a cura di F. DE FELICE e V. PARLATO, Roma, 1969, pp. 156-157.
4*> Cfr. S. DE PILATO, Notizie bìo-bìbiografiche, in G. Fortunato cit., pp. 727-747.
) G. FORTUNATO, Appunti di storia napoletana dell'Ottocento cit., pp. 97 sgg.