Rassegna storica del Risorgimento

FORTUNATO GIUSTINO; STORIOGRAFIA ITALIA
anno <1976>   pagina <432>
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Luigi Parente
luglio, Procuratore Generale della G.C. dei Conti, ministro delle finanze nel 47, elevato alla massima carica esecutiva del Regno nel ministero reazionario, ali in­domani delle giornate del '48. Moralismo a parte, una simile biografia, sia pure di un esperto amministratore della cosa pubblica,4 non poteva non colpire osservatori attenti di quel periodo, proprio in virtù della naturale disponibilità ai mutamenti politici ed alle evoluzioni dell'ideologia del personaggio in que­stione. Sia che provenga dalla allora contemporanea Protesta del Settembrini, il pruno in ordine di tempo a muovergli contro con fondate motivazioni libe­rali, o dal blocco reazionario-borbonico dei Farnerari e dei De Sivo, in tutti è scontata l'accusa di predatore e denegatore delle proprie idee. 45>
Come può di vecchio senatore, e con quali mezzi, se non ribaltare le incri­minazioni specifiche rivolte al suo avo, almeno ridimensionandole? L'Omodeo ha perfettamente ragione a questo proposito: così come viene praticata, questa sto­riografia ha tutte le caratteristiche, e non di segno positivo, di una comparsa giudiziaria. W
Rimane in tutta la questione, vista in chiave grettamente domestica , un'ingenuità storica di fondo, insuperabile. Quella -di considerare l'operato di un premier dalle contrastanti opinioni che ne danno i suoi contemporanei, ovvia­mente di diverso sentire politico, senza minimamente soffermarsi sull'opera de-
44' Forle della sua preparazione economica tardo-illuminista non meno che delle sue responsabilità governative, il Fortunato senior intervenne con saggi ed opuscoli in tutte le questioni economiche e politiche del regno borbonico nella prima metà dell'800, dal pro­blema del Tavoliere di Puglia ai rapporti doganali colTestero. Rifacendosi alla lezione del Palmieri nel caso specifico di questo antico demanio statale, egli si presentava favorevole alla censuazione dei terreni, favorita il più possibile dal governo, nel mentre il dissoda­mento doveva essere illimitato , posizione che lo vede affiancato ai grandi tecnici della politica economica ferdinandea, come Biase Zurlo, Francesco Della Valle ed altri. (Il suo scritto Sul Tavoliere di Puglia è nella Raccolta di memorie e ragionamenti sul Tavo­liere di Puglia, Napoli, 1831). Fu inoltre presente nelle commissioni per i trattati com­merciali colla Russia e gli Stati Uniti d'America, conclusisi entrambi nel '45. Sì veda V. GIURA, Russia, Stati Uniti d'America e Regno di Napoli nell'età del Risorgimento, Na­poli, 1967. Su tutta la situazione economica e politica di quegli anni si rimanda al nostro saggio Ideologia politica e realtà sociale nell'attività pubblicistica di Matteo De Augustinis, in Archivio storico per le province napoletane, a. XC (1973), pp. 29 sgg. colla vasta biblio­grafia ivi riportata.
45> L'origine del saggio del Fortunato, Il primo presidente del ministero della rea­zione a Napoli nel 1849-51, muove dal necrologio del costituzionalista moderato meridionale del '48, Vincenzo d'Errico, scritto dal duca di San Donato per l'Unione di Torino il 23 ot­tobre 1855, nel quale quest'ultimo aveva denigrato il a famigerato prozio, presidente ap­punto del Ministero della reazione, che nel '14 re Gioacchino avrebbe destituito 9 da intendente di Chieti a per poco lodevole amministrazione ; inoltre la famiglia Fortunato veniva definita prepotente e litigante che ce la ricchezza vanterebbe da1 saccheggi del 1799 (Appunti di storia napoletana cit., pp. 98-99).
La lotta è certamente più sorda e più fondatamente politica nella sua sostanza di quanto voglia far credere lo stesso Fortunato: di sicuro c'è che i d'Errico furono liberali della prima ora, mentre i Fortunato, che provenivano dalla provincia salernitana nel giro di poco più di 30 anni erano passati da fittavoli a proprietari, a de' maggiori censiti della provincia (lucana) nel 1809 , erano legati al governo borbonico, attraverso l'esercizio delle cariche pubbliche locali. Sull'ascesa economica della famiglia Fortunato si veda R. CIASCA, Giustino Fortunato (1848-1931), in Archivio storico per le province napoletane, a. LXXXm (1964), pp. 8 sgg.
46) Cfr. A. OMODEO, Difesa del Risorgimento cit., p. 483.