Rassegna storica del Risorgimento

FORTUNATO GIUSTINO; STORIOGRAFIA ITALIA
anno <1976>   pagina <433>
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Giustino Fortunato storico del Risorgimento 433
terminante da questi svolta nel contesto della realtà sociale culturale economica del regno borbonico, che rimane pur sempre in ultima analisi il milieu naturale della lotta politica. A livello di formazione ideologica di questo fronte borghese moderato, inseritosi nel flusso storico colle leggi francesi sulla feudalità col mo­nopollo delle professioni libere oppure colle rappresentanze amministrative locali, andrebbe approfondita la teorizzazione del Blanch che nella dialettica tra doveri positivi e doveri speculativi s> tentava una possibile interpreta­zione del dramma di quella generazione. La realpolitik, di pretto stampo illu­ministico, di questi nomini li portava a non trovare contraddizione ai loro principi, se indirizzati a servire il paese sotto qualunque forma di governo, vista l' imperfezione della civiltà in cui si trovavano a vivere. Soltanto se­guendo i doveri positivi si ha un vantaggio di lungimiranza storica sul­l'immediato interrogativo morale. Così si può accettare come intelligente scelta politica, secondo il Blanch, più l'operato di Diviziaco, che contrariamente all'in­transigenza di Vercingetorige, s'integrò alla cultura latina, giovando per conse­guenza agli interessi della nazione galla.47'
Tornando nel merito del lavoro fortunatiano, non vi troviamo sostanziali novità d'indirizzo metodologico in confronto a quanto precedentemente rile­vato. Lo sforzo di risoluzione del nodo storico è nella ricerca sfrenata di curisi delle più disparate testimonianze d'ogni provenienza, un feticismo del docu­mento che finisce col condizionare qualsiasi risultato soddisfacente. Si è rimasti invischiati alla storia del singolo, dell'uomo rappresentativo di una intera epoca, che è quella che segna nel Mezzogiorno l'ascesa della classe borghese alla dire­zione dello Stato; vita materiale e collettiva, istanze delle classi popolasi, dei suoi conterranei sono ormai lontani, e quasi immagini senza corpo. H quando è presente all'unico scopo di allontanare dallo schermo il come e il perché, e la datazione > storiografica dell'intervento critico rimane cristallizzato nelle stret­toie squisitamente erudite e filologiche.
Da questo momento in poi le vicende della famiglia Fortunato, vuoi nella persona di Giustino senior o di Anselmo o d'altri, e su questi fatti illuminano a sufficienza le Carte di famiglia, che hanno come punto di partenza il 1803, e la storia del comune di Rionero, autonomo dal 1811, s'identificano, Ennesimo esempio fra i tanti della nascita e dell'avanzata della classe borghese provinciale, che riceverà sistemazione sociale e politica dalle riforme del decennio francese, e della cui formazione economico-sociale Pasquale Villani ha saputo darci l'immagine più precisa e soddisfacente.49) La situazione economica e il paesaggio agrario del Mezzogiorno andavano allora, nei primi decenni dell'Ottocento, lenta-
W Per il pensiero del Blanch, N. CORTESE, Luigi Blanch ed il partito liberale mode­rato napoletano, in Archivio storico per le province napoletane, 1923 ristampato, ora in Il Mezzogiorno ed il Risorgimento italiano cit., pp. 272 sgg.; L. BLANCH, Scritti storici, a cura di B. CROCE, voli. 3, Bari, 1945; particolarmente la nota su ce Doveri positivi e doveri speculativi, voi. Il, pp. 397-413; ed ancora W. MATURI, Interpretazioni cit., pp. 97-117.
**' Cfr. per gli sviluppi di questa storia locale R. CIASCA, Nel primo centenario della elevazione di Rionero a comune autonomo. Discorso pronunciato a Rionero il 5 ottobre 1911, Firenze, 1912.
Un altro esempio di accumulazione capitalistica della borghesia provinciale ci è of­ferto dal lavoro di R, MOSCATI, Una famiglia borghese del Mezzogiorno e altri saggi, Napoli, 1964.
*" Cfr. P. VILLANI, Mezzogiorno tra riforme e rivoluzione, Bari, 1962; e dello stesso. La vendita dei beni dello Stato nel Regno di Napoli (1806-1815), Milano, 1964.
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