Rassegna storica del Risorgimento
MOVIMENTO CATTOLICO VARESE 1890-1900
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1976
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Il movimento cattolico a Varese
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Così, nei due anni successivi, anche nella Pieve di Varese, come in tutta la diocesi, sorsero numerosi comitati parrocchiali (ad eccezione, però, del centro cittadino, dove fu istituito soltanto un circolo cattolico). Nel 1896 furono costituiti o ufficialmente inaugurati quelli di Velate, Bosto, Lissago, Giubiano, Ca-sbeno, Malnate (con l'intervento di Meda), Morazzone; l'anno seguente fu la volta di Azzate e, nei primi mesi del 1898, di Biumo Inferiore e di Casciago. Era evidente che a Varese ed altrove i cattolici operavano, come osserva la Osnaghi Dodi, sorretti non dal semplice consenso ma dall'aperto favore e incoraggiamento da parte della più alta autorità ecclesiastica della diocesi . Essi potevano contare su quell'appoggio ufficiale che... era sempre mancato durante l'episcopato del Calabiana .24)
Sovente i comitati parrocchiali partecipavano a cerimonie religiose, processioni, pellegrinaggi; dalle pagine della Sveglia si rileva, però, come, grazie ad essi, la presenza dei cattolici divenisse più incisiva soprattutto in due aspetti della vita pubblica varesina: la richiesta che l'insegnamento della religione fosse affidato al clero, e la partecipazione alle elezioni amministrative, previa una capillare azione di reperimento e di iscrizione degli aventi diritto nelle liste elettorali, oltre alla propaganda, più intensa però che in precedenti consultazioni.
Fedeli al non expedit, i cattolici varesini si astenevano dalle elezioni politiche, anche se in maniera non compatta, nonostante le pressioni esterne; esse trovavano eco sul quotidiano locale Cronaca Prealpina, tradizionalmente schierato in favore dei candidati moderati. Nel 1892 fu eletto il rappresentante del partito liberale-monarchico con soli 47 voti di maggioranza; lo stesso avvenne, ma con uno scarto di suffragi ben altrimenti consistente, nel 1895; due anni dopo, infine, si dovette ricorrere al ballottaggio, e l'esito non fu diverso. In tale circostanza, l'aumento dei votanti (oltre 400) rispetto al primo turno, determinante ai fini del risultato, fu deplorato dalla Sveglia, nel numero del 3 aprile; il giornale implicitamente ammetteva che una parte dell'elettorato cattolico non aveva ottemperato alle direttive pontificie. Comunque la percentuale delle astensioni nelle tre consultazioni considerate superò di poco il 50 degli elettori.
Alle elezioni amministrative, invece, i cattolici parteciparono ufficialmente per la prima volta nel 1895, dopo un accordo con i moderati. Fu una prova deludente. La vittoria arrise alla lista dei repubblicano-democratici (partito degli avvocati > era chiamato a Varese questo raggruppamento), del quale si faceva portavoce il Cacciatore delle Alpi, settimanale fondato e diretto da Speri Della Chiesa, che ne era anche proprietario, noto ben presto come poeta dialettale.26* Soprattutto irritò i cattolici il comportamento dei moderati, con i quali era stata concordata una lista comune che comprendeva cinque candidati cattolici. Gli altri nomi annunciava La Sveglia nell'edizione straordinaria dell'8 luglio, a tre giorni dalla consultazione , ci furono proposti dal partito moderato e da noi accettati perché appartenenti a persone che hanno formalmente promesso di favorire sempre tutto quanto riguarda la Religione, in particolare l'insegnamento
2*J L. OsNACHf DODI, L'azione sociale cit., p. 99. L'opera di A. GAMBASIN, Il movi' mento sociale nell'Opera dei Congressi cit., è ricchissima di dati e di tabelle statistiche. Purtroppo non ne è possibile l'utilizzazione nel caso di Varese, perché raggruppati per regioni e diocesi; e la citta prealpina era allora in provincia di Como e in diocesi di Milano.
2S* L. GIAMPAOLO, Le elezioni politiche in Varese fino alla prima guerra mondiale, in Rivista della Società storica varesina, fase. V (1956), pp. 123-186.
?> L. GIAMPAOLO, Storia del giornalismo cit., pp. 116-120.