Rassegna storica del Risorgimento
MOVIMENTO CATTOLICO VARESE 1890-1900
anno
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1976
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pagina
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457
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// movimento cattolico a Varese 457
zioni applicative della legge Casati dell'allora ministro della P.I. non impone alle autorità comunali di interrogare i maestri se credano di dare essi l'insegnamento religioso prima di affidarlo a persone estranee alla scuola... La legge non da preferenza a nessuno; vuole che le persone scelte per tale insegnamento siano riconosciute idonee dal Consiglio provinciale scolastico... È logico quindi che non si tema di ricorrere al sacerdote, pel quale competenza e sincerità... costituiscono presupposti necessarii... . Ma l'esito della mozione non fu diverso dal precedente, sebbene il consigliere richiamasse l'attenzione del consiglio sul fatto solenne di tanti padri di famiglia, che con sacrosanto diritto reclamano cbe nelle scuole entri il sacerdote... .
Le richieste in tal senso, infatti, erano state inoltrate da oltre 1400 genitori.3,) Nell'ottobre del 1897, tuttavia, i cattolici poterono segnare un punto al loro attivo: il rag. Bernasconi otteneva che il consiglio nominasse a far parte della Giunta di vigilanza scolastica il prevosto di Varese, don Giosuè Barzaghi. Si avvertiva che la situazione andava evolvendosi favorevolmente; e la speranza divenne certezza dopo le elezioni parziali del dicembre successivo. Forte dell'appoggio degli 11 consiglieri neoeletti, il rappresentante dei cattolici varesini coglieva un pieno successo nella seduta del 3 maggio seguente. La sua mozione fu approvata a maggioranza, sia nella parte concernente l'insegnamento dei sacerdoti, sia in quella che auspicava uniformità tra il calendario scolastico e quello ecclesiastico, così da concedere vacanza a tutti gli alunni nelle festività religiose soppresse, recuperando le ore di lezione nel giovedì della medesima settimana.32)
La notevole affermazione ebbe vasta eco nell'assemblea generale della Federativa del 9 maggio, nella quale fu approvata per acclamazione la proposta di inviare un messaggio di congratulazioni al rag. Bernasconi. Ma la soddisfazione dei cattolici varesini fu bruscamente interrotta dai luttuosi eventi di quei giorni. À Luino, come a Milano, e in precedenza in molte altre città italiane, scorse il sangue di operai e contadini che protestavano pubblicamente contro il rincaro del pane. Lo stato d'assedio fu esteso anche alla provincia di Como, e La Sveglia, che da parecchi mesi usciva in una migliore veste tipografica e si distingueva per l'incisività degli articoli e per la frequenza ed ampiezza delle corrispondenze locali, adeguate allo sviluppo dell'azione sociale dei cattolici del Varesotto, non potè riassaporare l'esultanza con la quale aveva salutato l'esito della mozione Bernasconi il 7 maggio. Un laconico annuncio della Cronaca Prealpina informava che il 12 era stata sospesa d'autorità la pubblicazione del settimanale cattolico e del Cacciatore delle Alpi.33) Usciva pertanto di scena un giornale che per un quinquennio si era inserito nelle vicende del movimento cattolico varesino con una sua precisa fisionomia. Né poteva essere altrimenti. Non solo nella primavera del 1898, sotto la spinta emotiva delle cruente repressioni, puntualmente riferite con tono di viva deplorazione, La Sveglia aveva duramente attaccato il regime poliziesco instaurato dal governo. ( H pericolo è grave, come è grave il
31) H Consiglio Comunale e il Catechismo nelle scuole , ne La Sveglia del Popolo, 24 novembre 1895; a La mozione Bernasconi al Consiglio Comunale , 22 novembre 1896. I dati relativi alle richieste dei padri di famiglia compaiono in un annuncio di cronaca nel n. del 18 ottobre 1896.
3?) Consiglio Comunale , ne La Sveglia del Popolo, 23 ottobre 1897; a La mozione Bernasconi in Consiglio, 7 maggio 1898.
33) Sul sanguinosi fatti di Luino cfr. G. GRILLI, Como e Varese cit., pp. 346-347. Si veda inoltre La soppressione di due giornali , in Cronaca Prealpina, 13 maggio 1898.