Rassegna storica del Risorgimento

MOVIMENTO CATTOLICO VARESE 1890-1900
anno <1976>   pagina <458>
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Gianni Perna
bisogno. Ma nessuno pensa al popolo e ai suoi bisogni... Il pericolo però lo si teme, e si crede di poterlo scongiurare con la forza. Ma come le chiacchere (sic) non lo satollano il popolo, così la forza non lo potrà domare ). Ma fin dai primi numeri aveva affermato : ... fin ora pel popolo italiano fame nuova e nuova li­bertà vanno irreparabilmente di conserva .
E in modo più specifico ritornava sull'argomento all'inizio del 1897: Po­trebbe forse essere reputato pane quotidiano quello che si compera con sessanta centesimi di paga al giorno da un povero bracciante che ha famiglia? Eppure quanti non sono in Italia che guadagnano appena una lira al giorno, e meno d'una lira al giorno! Fra contadini e artigiani più della metà del popolo.34*
La stessa sorte dell'Osservatore toccò, quindi, ad un giornale che aveva criti­cato con asprezza le circolari inviate dal capo del governo, il marchese Di Ru-dinì, ai prefetti. Il presidente del Consiglio scrive FÀmbrosoli aveva invi­tato le autorità periferiche, nel modo più categorico, a controllare rigorosamente e ad impedire ogni manifestazione di associazioni e di circoli clericali che esorbitassero dai limiti della legalità... . Perfino le adunanze nelle chiese dove­vano essere subordinate alle leggi di polizia e preventivamente autorizzate, poi­ché esse dovevano essere considerate luoghi pubblici.35) Sul progetto di legge relativo al domicilio coatto, che avrebbe dovuto colpire i socialisti, La Sveglia aveva pubblicato integralmente l'ordine del giorno approvato nella riunione del comitato diocesano milanese del 3 novembre 1897. I cattolici si affermava fra l'altro non intendono approvare le misure repressive, come quelle che stabiliscono una deroga alla legge comune e possono rivolgersi contro qualunque partito e contro qualunque individuo piaccia al governo di dichiarare sovver­sivo . Sembrano espressioni presaghe dei nefasti eventi del maggio. Le conse-" guenze dei provvedimenti di polizia furono infatti pesanti anche per il movi­mento cattolico varesino, che, quantunque non particolarmente fiorente ed effi­ciente, pure aveva mostrato, come abbiam visto, indubbi segni di vitalità. Sciolti tutti i comitati parrocchiali, proibita la pubblicazione dell'organo di stampa cat­tolico, anche la Società Federativa di M.S. sopravvisse stentatamente per qualche anno nei suoi organismi direttivi, senza che nuove assemblee di soci si aggiun­gessero a quella del 9 maggio, della quale si è fatto cenno. In taluni casi, infatti, non diversamente da quanto stava accadendo in altre zone della Lombardia,37* furono soppresse anche le sezioni locali della Federativa, come avvenne a Capo-
a II popolo domanda pane... e voi lo pascete di chiacchere (sic) , ne La Sveglia del Popolo, 5 febbraio 1898; a Libertà e miseria , 14 maggio 1893; oc Quanto pane al giorno al popolo? , 23 gennaio 1897.
L. AMBROSOLI, Profilo cit., p. 709. Sulle riunioni nelle chiese, La Sveglia del 9 ot­tobre 1897, sotto il titolo Un monito autorevole , riportava una recisa precisazione del­l'Osservatore Romano: per legge i luoghi sacri erano esclusiva proprietà dei vescovi e dei parroci. Il quotidiano vaticano invitava i cattolici a resistere alle prevaricazioni, ricorrendo ai tribunali o al Consiglio di Stato.
36) a I cattolici contro il domicilio coatto , ne La Sveglia del Popolo, 20 novem­bre 1897.
37) A Milano, sciolto il comitato diocesano, furono risparmiate le associazioni di or­dine economico, non colpite da decreto di soppressione. Invece in molte località della pro­vincia, a eli agenti presentatisi per lo scioglimento e la perquisizione del comitato parroc­chiale, asportarono senza tanti preamboli anche tutto quanto riguardava le società di xn.s. col rispettivo capitale,.,. (Cfr. Le società di M.S. disciolte , ne L'Osservatore Cattolico, 29-30 settembre 1898).