Rassegna storica del Risorgimento
MOVIMENTO CATTOLICO VARESE 1890-1900
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1976
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Il movimento cattolico a Varese
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lago e ad Azzate. Qui le misure repressive segnarono pure la fine della cooperativa e della cassa rurale, grazie alle quali l'amena borgata, che si affaccia sul Lago di Varese, era stata in quegli anni il centro di maggior efficienza organizzativa del Varesotto. Con profonda, comprensibile amarezza, don Redaelli annotava nel Chronicon della parrocchia: Comitato Parrocchiale, Società di M. Soccorso, Cooperativa Consumo, Cassa Rurale, tutto fu disciolto con un ukase alla Bava Beccaris. Ne vennero noie e sospetti, specialmente pel Parroco: nulla di nulla ne emerse, neppure per colpabilità politiche; né poteva emergere. L'unica ingloriosa impresa fu una contravvenzione per processione, essendosi casualmente sbagliata la data nell'avviso!! ... A tempi migliori la risurrezione.
La ripresa, però, sarebbe stata lenta; frattanto i comitati parrocchiali non venivano ricostituiti, sia per l'opposizione delle autorità civili, sia per lo scoraggiamento che aveva invaso gli animi. In simile clima ebbero quasi il sapore di una ricompensa postuma, alla memoria, i premi assegnati, a Torino, alla Federativa del Varesotto e a due associazioni di Azzate, durante l'Esposizione di Arte Sacra, delle Missioni e delle Opere Cattoliche.38* Del resto la situazione era pesante anche a Milano, dove solo nel giugno del 1899 fu permessa la ricostituzione del comitato diocesano. Dalla crisi del Novantotto uscirono rafforzate le posizioni più conservatrici del cattolicesimo milanese... Lo spostamento a destra che si determinò... ebbe l'effetto di diffondere smarrimento e incertezza, circa il senso e le finalità dell'azione cattolica, anche tra i gruppi più. impegnati sul piano sociale .3
Sul finire del 1898, però, la stampa cattolica ricomparve a Varese: il 17 dicembre uscì il primo numero de L'Olona, nato per iniziativa del parroco di Casbeno, don Angelo Del Frate, e di don Enrico Baggioli, coadiutore presso la basilica di San Vittore. Il nuovo settimanale avrebbe avuto sette mesi esatti di vita: il sostegno, anche finanziario, di lettori ed abbonati, non corrispose probabilmente alle aspettative dei promotori; in tale breve periodo svolse comunque una sua funzione di collegamento e di stimolo. La veste tipografica era più varia ed accurata di quella della Sveglia; il linguaggio ed il tono rivelavano quasi sempre maggiore padronanza e duttilità. H periodico riportava notizie e consigli pratici di agricoltura quasi sistematicamente, ed informava con frequenza sulle condizioni degli emigrati all'estero e sull'assistenza morale e materiale loro prestata dal clero. Scarse invece le corrispondenze locali, che, data la situazione, vertevano su fatti di cronaca o su qualche problema di particolare interesse dibattuto nei consigli comunali. L'indirizzo generale era tuttavia di chiara opposizione al governo Pelloux, con una accentuazione, rispetto al passato, dei contrasti riferibili a valori religiosi. Ma non mancarono interventi più direttamente politici. Ad esempio, il periodico manifestò il suo sdegnato stupore per i provvedimenti governativi che limitavano le libertà civili, non appena la Gazzetta Ufficiale, alla fine di giugno, pubblicò il relativo decreto reale di approvazione, con il timore che il parlamento non lo respingesse. Se passerà la massima che a un ministero inetto, incapace di concluder nulla nelle vie costituzionali, sia
3 Cfr. il Resegone, 24-25 febbraio 1899: sul quotidiano cattolico di Lecco, in un elenco di associazioni premiate, figurano la Federativa del Varesotto (medaglia d'oro) e la Società di M.S. di Azzate. La Cooperativa di consumo di quest'ultima località otteneva inoltre una medaglia d'oro. (Cfr. a Un bel coso , ne L'Olona, 4 febbraio 1899).
39) L. OSWACIH DODI, L'azione sociale cit., pp. 132-133.
40) cfr. L. GIAMPAOLO, Storia del giornalismo varesino cit., pp. 122-123.