Rassegna storica del Risorgimento
CONCORDATO DEL LATERANO 1929; ROSI MICHELE
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1976
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468
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Alberto M. Ghisalberti
Pochi goirni dopo, il 15, Michele Rosi registrava nei suoi Appunti alcune Impressioni da correggersi eventualmente quando si sappia tutto . Mette conto di farle conoscere, anche per rendere giustizia al maestro troppo facilmente dimenticato che, senza clamori, ha sempre rivendicato la libertà dello storico.
Il 10 si ebbero le dimostrazioni al Vaticano e al Quirinale, il giorno stesso usci un breve riassunto del Trattato e del Concordato, non il testo che, secondo il comunicato dell'I 1, uscirà dopo la ratifica secondo Fuso del Vaticano.
II Papa parlando ai professori e studenti della Università Cattolica di Milano espresse su questo una diversa opinione. Cosi giustifica l'unione del Concordato al Trattato. Se il Trattato non avesse avuto altro fine che quello di regolare nei termini della più assoluta indispensabilità e sufficienza la condizione definitiva essenziale della Santa Sede e del Romano Pontefice, di quegli che per la divina responsabilità di cui è investito, qualunque nome egli abbia e in qualunque tempo egli viva, non può essere sottoposto a nessuna sudditanza, questo fine sarebbe stato raggiunto non appena si fossero avute quelle indispensabili condizioni di sovranità, che (almeno nelle precedenti condizioni della Storia) non è riconosciuta che attraverso ad una certa misura di territorialità . Accenna ad alcuni benefici del Concordato e aggiunge: ce E questo insieme poi si potrà tanto meglio apprezzare, allorché si potranno pubblicare i testi del Trattato e del Concordato, poiché sul momento tale pubblicazione non si è potuta fare giacché soggiungeva sorridendo il Papa quando si fa un soliloquio si può dire quel che si vuole, ma quando si fa un dialogo bisogna pure ascoltare l'altra parte. E Io studio di tali favorevoli condizioni sarà tanto più facile e gradito se come non si ha alcuna ragione di dubitare sarà assicurata sempre altrettanto generosamente, nobilmente, lealmente, l'esecuzione di tutte le misure di comune accordo deliberate (Osservatore Romano, 17 febbraio 1929).
E questo mi sembra molto importante. I giornali via via contribuiscono a preparare l'ambiente, di cui parla il Papa e forse anche il Governo coi Codici e con altro mirerà allo stesso scopo. E dal punto di vista delle persone riflessive ve n'è bisogno. Ha fatto impressione la rinuncia, la quale invece è in armonia con la svalutazione del Potere Temporale, sebbene sia una deviazione della politica tradizionale della Santa Sede. Ma la politica non è un dogma, né la politica della Santa Sede gode particolari privilegi. È guidata anch'essa dall'opportunità. La rinuncia contrattuale e compensata, se allontana il Vaticano dalla politica tradizionale, allontana il Quirinale dalla politica del Risorgimento. II Potere Temporale non fu comprato dall'Italia, come non furono comprate dai Borboni e dai Lorena le Due Sicilie e la Toscana, e non v'era quindi luogo ad indennizzo. Nel 1870 privato da un giorno all'altro di entrate, il Pontefice avrebbe potuto aspettare dal Governo italiano una somma per tirare avanti dignitosamente; ma riuscito a vivere dignitosamente colle offerte del mondo cattolico e libero da interessate protezioni governative, avrebbe potuto trascurare l'elemento economico.
Colui che, qualche anno prima, aveva ammonito pubblicamente il regime da poco instaurato del pericolo rappresentato dalla mancanza di una opposi zione,lZ) poteva riprendere il suo severo esame della situazione creata dai recentissimi patti.
dove si definisce Fedele deciso artefice della conciliazione, pronto a tutto concedere Ha Santa Sede: Ini ministro, viene allontanato dall'insegnamento Ernesto Buonaiuti . Ved. la bella pagina di Spadolini, op. cit., p. 48. Rosi, nella Storia Contemporanea, aveva ricordato come la sera della celebrazione francescana inneggiando alla religione, Fedele avesse messo san Francesco in rapporto colle fortune della Patria .
12) una pagina da non dimenticare se si vuol comprendere Michele Rosi. <t H fascismo si presenta come ricostruttore, ripetendo e ampliando dichiarazioni fatte più volte da partiti e da uomini politici, che giudicarono se stessi salvatori della Patria e gli avversari nemici, anzi distruttori di questa. V'è però una differenza. Un tempo si saliva