Rassegna storica del Risorgimento
ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA FONDI ARCHIVISTICI; PARETO LORENZ
anno
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1976
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pagina
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472
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MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
LE CARTE DI LORENZO PARETO ALL'ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA
La marchesa Marmetta Pessagno Gandolfo, nel marzo del 1976, ha donato all'Istituto Mazziniano di Genova le carte di Lorenzo Pareto che per tanti anni aveva gelosamente custodito.1J Fu una decisione saggia, se si tiene conto che la nobildonna genovese, senza eredi diretti, è scomparsa appena un mese dopo e se si pone mente al ruolo di primaria importanza assunto dal Pareto nella politica del Regno di Sardegna nel 1848. 2) Si deve alla solerzia e all'entusiasmo di Leo Morabito, direttore dell'Istituto Mazziniano, se questo prezioso fondo archivistico è 6tato immediatamente messo a disposizione degli studiosi, ma più ancora se è giunto ad arricchire le raccolte dell'Istituto genovese.
I documenti donati dalla Pessagno, mentre da un lato ci confortano per il contributo che essi recano agli studi risorgimentali, specialmente per il 1848 dall'altro ci lasciano il rammarico per il numero relativamente scarso di cui constano. Infatti, a parte quelli del 1848 (che non sono poi molti se si pensa a quella che fu la varietà delle corrispondenze del ministro degli Esteri in quel-l'anno), i documenti che ci sono pervenuti sono pochissimi di fronte alla molteplicità delle relazioni, degli impegni scientifici, politici, amministrativi assunti dal Pareto nell'arco di un trentennio.
La mancanza delle carte di Lorenzo Pareto è stata fino ad oggi la causa fondamentale se ancora non abbiamo una sua estesa biografia; mentre di Vincenzo Ricci (la personalità genovese del Risorgimento che spesso, e in anni importanti, fu in stretto contatto con lui) esistono copiosissimi carteggi e consistenti fascicoli di manoscritti vari, di Pareto poco ci è stato conservato. Nelle raccolte dell'Istituto Mazziniano si custodiscono alcuni suoi autografi, insufficienti però all'utilizzazione di un approfondimento biografico. Anche gli autografi di suo fratello Gaetano,3) che pur ebbe articolate relazioni politiche non soltanto nel 1848, ma
i) H figlio primogenito di Lorenzo Pareto, Agostino, aveva sposato Teresa Pessagno. Le carte del ministro degli Esteri del Regno di Sardegna nel 1848 passarono in eredità ai Pessagno; Marinetta, che fu l'ultima della famiglia, le conservò con altre carte e con altri documenti che appartennero a suo fratello Giuseppe, valente studioso di storia genovese, autore di saggi importanti e ricercati. Marinetta Pessagno fu donna di elevata cultura e di squisita cortesia. Dedico alla Sua memoria queste pagine, quale modesta espressione di gratitudine.
2> Su Lorenzo Pareto (Genova 1800-1865) cfr. PAOLO BOSELLI, L. M. Pareto, in II Risorgimento Italiano. Biografie storico-politiche d'illustri italiani contemporanei per cura di LEONE CARPI, Milano, 1884-1888, voi. IV, pp, 488-524; Dizionario del Risorgimento Nazionale, diretto da MICHELE ROSI, Milano, 1931-1937, voi. III, pp. 787-792 (questo, di Francesco Poggi è il profilo migliore di cui disponiamo); AMEDEO MOSCATI, I ministri del '46*, Salerno, 1948, pp. 19-26. Per particolari notizie su di lui cfr. ANTONIO CROCCO, Ricordi e pensieri di Bianca Rebizzo, Genova, 1875.
3) Gaetano Pareto (Genova, 1808-1894) fu nel 1848 incaricato d'affari piemontese presso il Governo Provvisorio di Milano e poi della Lombardia. Si impegnò a fondo per