Rassegna storica del Risorgimento
ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA FONDI ARCHIVISTICI; PARETO LORENZ
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1976
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Libri e periodici
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MARIALUISA. SKMEHARO HEURMANN, Ignazio Ciaia-, Fasano di Puglia, Schena, 1976, in 8", pp. 274, taw. 71. L. 9.000.
Questa biografia vestita di preziosa veste editoriale, ha un sottotitolo (Impegno civile ed opera poetica) che annunzia una costruzione distinta in due parti. La prima (pp. 27-132) riguarda il Patriota che vi appare spesso in prima persona coi suoi versi autobiografici; e la seconda (pp. 135-227) che riguarda il Letterato il quale ritmicamente respira se non ex-ri tra il fu Metastasio e l'appena nato Manzoni.
Ragioni comprensìbili suggeriscono di occuparci soltanto della prima parte, precisando pero che, dopo la seconda (strettamente legata alla prima) il libro offre una Bibliografia riguardante il soggetto ed il periodo in cui è vissuto, ed un"Appendice di quattro lettere di Ignazio Ciaia, dirette ai genitori ed al fratello: lettere ossia voci di un'anima grande.
Non dimentichiamo che il tutto è preceduto da una Introduzione (pp. 7-23) che rievocando i tempi ed i personaggi illumina con grande effetto e sicurezza la scena di quel tramonto del Settecento, annunziatore del secolo di lotte, di sacrifici di lacrime e di sangue per la conquista di una patria libera ed unita.
La biografia del Ciaia (n. nel 1766 e morto trentanni dopo in carcere) si rifa, in misurata e documentata sintesi, alle origini della distintissima famiglia che potrebbe essere toscana, e colorisce con interessanti particolari gli anni della fanciullezza e i giovanili, particolarmente quelli dello studente universitario che a Napoli deve laurearsi in giurisprudenza: uno studio che egli conduce a termine, ma che non può essere congeniale per un temperamento romantico, per un giovane facile ai sogni generosi, caldo nella politica, e pronto ad agire ed a sacrificarsi.
E la strada del sacrificio gli è davanti fin dal giorno in cui è entrato nelle schiere giacobine della città, ed in cui ascoltando le voci di Francia ha tradotto i pensieri in propositi e la fede in azione.
Sicurezza ed ampiezza di informazione, una erudizione che non pesa poiché trova posto nelle copiose note, stile vivo, suscitante emozione per la natura del racconto, e per la dolorosa fine del Patriota, e non per accenti celebrativi: sono queste le caratteristiche dell'opera che, letta e sentita in questi giorni oscuri, può suggerire a chi si inginocchia di fronte al Martire la domanda: Quapropter?
PIERO ZAMA
GIOVANNI ASSEBETO, La Repubblica ligure. Lotte politiche e problemi finanziari 1797-1799; Torino, Fondazione Luigi Einaudi, 1975, in 8, pp. 276. L. 4.000.
Una considerazione culturale di massima s'impone nel render conto dell'interessante e pregevole lavoro di un giovane discepolo del Berengo, la singolare vetustà, cioè, o addirittura la mancanza d'una bibliografia critica adeguata per l'argomento in oggetto, e ciò malgrado, da un lato, la persistente rilevanza finanziaria genovese nel Settecento, di recente documentata ampiamente dal Felloni, e, dall'altro, la floridezza degli studi sul triennio rivoluzionario. Soffermandoci ad apertura di pagina su talune di queste caratteristiche, che l'A. non manca di segnalare, noteremo in primo luogo l'età ormai quasi semisecolare della monografia laterziana del Ruini su Luigi Corvetto, che resta comunque l'unica degna di nota a proposito dell'eminente finanziere genovese, e, subito dopo, l'assenza d'indagini sistematiche tanto sulla consistenza del patrimonio ecclesiastico quanto sull'andamento delle sue vendite, nonostante il ruolo esemplare assunto in proposito per altre regioni italiane dalle ricerche dei Marcelli, del De Felice, del Villani. L'A. si è dovuto dunque districare in una situazione documentaria ed archivistica assai delicata, nell'ambito della quale, a parte minori contributi recenti, le componenti principali rimanevano quelle diplomatiche del Vitale e religiose del Codignola, a non parlare delle ingenti ricostruzioni dell'ambiente riformatore dovute soprattutto al Venturi ed al Rotta.
Il privUegiamento del momento finanziario e specialmente fiscale dell'indagine, che l'A. ragiona nelle pagine introduttive, diventa perciò un'esigenza obiettiva nell'ambito di quel compito di a suscitare interrogativi che FA. lodevolmente assegna alla sua fatica.