Rassegna storica del Risorgimento

ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA FONDI ARCHIVISTICI; PARETO LORENZ
anno <1976>   pagina <492>
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Libri e periodici
Passando all'esame particolare del progetto, il Ranieri ne mette a confronto lo schema con quello redatto dal Cambacérès, ponendone in luce le notevolissime somiglianze. Le ri­spettive strutture sistematiche risultano infatti pressoché identiche; Tunica differenza rimar­chevole è la decisa tendenza del redattore romano ad abbreviare e semplificare; molte ma­terie, disciplinate nel modello francese in titoli a sé, vengono ora riunite in un titolo co-mime; ai 1104 articoli del progetto francese corrispondono i 528 articoli di quello romano. In generale nei primi due libri il progetto in esame mostra una più decisa originalità, con nuove formulazioni e spesso con una diversa disciplina del diritto sostanziale, nonché con lo snellimento di tutta una serie di formalità in materia di diritto di famiglia.
La dipendenza più pedissequa si nota invece nel terzo libro, sebbene molto più suc­cinto rispetto al modello, dedicato alle obbligazioni. Altre disposizioni tuttavia rappresen­tano vere e proprie innovazioni normative, chiaramente dovute alla preoccupazione del re­dattore di adattare il modello francese alla particolare situazione romana. Ad esempio il progetto fissa delle norme, prive di riscontro nel testo francese, riguardanti i registri par­rocchiali, assimilati a quelli civili nella determinazione dello stato delle persone; viene det­tata una norma specifica per combattere la manomorta ecclesiastica; si evita inoltre di far cenno di due cause di scioglimento del matrimonio, la morte civile e il divorzio, istituti rivoluzionari, che avrebbero incontrato vive resistenze nella forte tradizione religiosa ro­mana: viene tra l'altro riammesso l'arresto personale per debiti. Al divorzio viene sostituito l'istituto, sconosciuto in Francia, della separazione personale, con una serie di norme a tutela dei figli minori.
Sembra probabile in generale una certa influenza di elementi giacobini romani sulla formulazione di questo progetto, fortemente innovatore nelle disposizioni che limitano rigo­rosamente la proprietà privata e nella stessa nozione di bene pubblico, esteso e giuridica­mente rafforzato rispetto a quello privato (il proprietario ad esempio non può più sfruttare miniere e cave situate sul suo fondo, mentre può farlo lo Stato, indipendentemente dalla volontà di quello, a fini di utilità pubblica).
Interessante documento della politica legislativa del Direttorio all'apogeo del suo po­tere, il testo esaminato si colloca come punto intermedio tra la riforma costituzionale e politica dell'anno HI e il colpo di Stato del 18 brumaio dell'anno Vili, caratterizzato dalla stabilizzazione conservatrice e dall'abbandono sistematico di quei più avanzati programmi legislativi giacobini che avevano caratterizzato la prima fase della Rivoluzione.
PAOLA ZAMPETTI
L'età napoleonica nel Maceratese. Aiti dell'VIII Convegno di studi maceratesi - Tolentino 28-29 ottobre 1972 Macerata, Centro di studi maceratesi, 1974, in 8, pp. XXV-614. L. 6.000.
Questo grosso volume è un raro esempio di compiutezza storiografica, perché di solito le miscellanee contengono scritti di taglio diverso e sono ricche di riferimenti generali piut­tosto che di studi ad obiettivo unico, locale.
Si tratta di una vasta monografia che contiene tutto ciò che si poteva scrivere sul­l'argomento, costituendo cosi il valido tassello di un vasto affresco che in questi anni varie città e province italiane stanno componendo: la storia dell'Italia nell'età napoleonica, sulla base di ricerche d'archivio serie e sistematiche.
L'introduzione di Alberto M. Ghisalberti, al solito penetrante ed appassionata, ten­dente a rivendicare un ruolo importante per Napoleone nel successivo Risorgimento (pur non negando gli aspetti negativi del suo cesarismo), guida il lettore del volume a compren­dere tale problema essenziale.
Il saggio di Bandi no G. Zenobi sulla a Classe dirigente della Marca alla vigilia della caduta dell'antico regime e quelli di Mariella Trosce sugli Ultimi decenni del sec. XVIII in Macerata e di Lorenzo Cioci sulla a Popolazioni e classi sociali tra Sette e Ottocento , delineano molto bene la .situazione politica sodale e demografica del Maceratese, prima e durante la dominazione francese.