Rassegna storica del Risorgimento
ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA FONDI ARCHIVISTICI; PARETO LORENZ
anno
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1976
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pagina
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505
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Libri e periodici 505
sto ci appare meno palpitante e viva: essa non è una donna ma un simbolo che caratterizza il suo e tutti i tempi, è la ribelle che lotta per affermare la sua individualità e, nel contempo, il suo diritto alla vita e all'amore. E questo amore, occorre dire, la fece grande.
Siamo grati all'autore per avere portato con questo suo atto di devozione per una eroina della sua gente nuove testimonianze intese a documentare la vita americana di due fra i personaggi più significativi della storia dell'umanità e del nostro Risorgimento.
SALVATORE CANDIDO
LUIGI DOMINICI, Note di Storia Risorgimentale-, Roma, Menghini, 1975, in 8, pp. 60. S.p.
E una pubblicazione distribuita in omaggio; ed a questo gesto di cortesia si accompagna l'intendimento di non lasciar morire sul terreno dell'oblio alcune notiziole che FA. mazziniano, e di famiglia mazziniana più uomo di fede che uomo di storia, ha trovato qua e là, nel suo lungo andare, lontano dalla Patria, <c in luoghi disparati .
Tali luoghi sono precisamente Londra, Istanbul, Valparaiso e Calcutta; ed appunto in queste località sono avvenuti gli incontri risorgimentali , e sono nati gli scritti relativi che nei tempi diversi (dal 1956 al 1971) videro in Italia la luce in vari giornali.
Temi o soggetti dominanti con esclusività sono Mazzini e Garibaldi; Mazzini a Londra, e Garibaldi in Inghilterra e prima ancora tra Rio Grande e Rio de la Piata, e poi (aprile 1853 e non 1851, corregge l'A.) a Valparaiso, dove ebbe l'omaggio di una bandiera ricamata. C'è poi l'8 ed ultimo capitoletto che ha per titolo <c L'Operaio di Costantinopoli ; ed ha appunto per soggetto la Società Operaia fondata a Istanbul da Garibaldi nel 1863 e tuttora esistente nel 1971.
La data corretta dall'A. alla quale abbiamo già accennato non è la sola, e non mancano altre affermazioni che vogliono chiarire e correggere.
Ma noi riteniamo che il pregio maggiore di questo libretto fiorito di modestia sia quello di farci conoscere ciò che viveva (e non sappiamo se e come viva ancora) in quei diversi luoghi, di storia e di passione risorgimentale, come ne esistesse tuttora il ricordo, e come ai stimassero gli Italiani. Quelli di ieri, s'intende.
Di questo ci fa implicita testimonianza la breve raccolta di scritti, e con tale chiarezza e semplicità, che il lettore rimane appagato.
PIERO ZAMA
SIGISMONDO CASTROMEDIANO, Pagine di narrativa risorgimentale, a cura di ALDO VALLONE; Gelatina, Congedo Editore, 1974, in 8, pp. 143. S.p.
Sotto questo titolo Aldo Vallone ha raccolto alcune parti dell'opera Carceri e galere politiche. Memorie.
Il Castromediano, liberale piuttosto moderato, tale per istinto, carattere ed educazione (p. 16), partecipò, nel '48, in maniera attiva al movimento politico della provincia di Lecces ma, allorché dilagò la reazione borbonica, pesanti condanne colpirono Poerio, Agresti, Nisco, lo stesso Castromediano e moltissimi altri che avevano guidato il movimento liberale, a Dal primo metter piede nelle carceri di Lecce (p. 23), prima ancora del processo, tenutosi soltanto nel maggio del '51, sorse nel patriota l'idea di scrivere le sue memorie, che vedranno la luce solo nel 1895, anno della morte dell'autore.
Aldo Vallone ha raccolto pochi brani dell'opera originale, i quali, se non danno un'idea dell'ampiezza delle memorie (in due volumi e con una appendice di lettere e documenti), certo testimoniano ugualmente lo spirito dell'autore, che è, da un lato, pervaso quasi da un senso di missione, dall'altro, estremamente pudico di sé, tale da raffigurarsi solo perché quell'esperienza narrata lo coinvolgeva direttamente.
L'antologia si apre con il proemio delle memorie, in cui sono esposti gli scopi ed il valore dello scritto; segue un breve ritratto che il Castromediano fa di se stesso ( cospiratore ... non... mai settario ), quindi la descrizione delle aberranti condizioni di vita nelle