Rassegna storica del Risorgimento

ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA FONDI ARCHIVISTICI; PARETO LORENZ
anno <1976>   pagina <540>
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Vita dell'Istituto
logica di giudizio tali da consentirgli di recare alla dottrina in concreto rapporto di impostazioni nuove e originali . Le opere più significative che meritano di essere tenute presenti per la ricostruzione storica della nostra Terra, secondo l'oratore, sono: Uomini di Puglia , a II Mezzogiorno e V'accentramento statale , Tre precursori: Imbruma Bovio e Cavallotti , La Puglia e il suo acquedotto , Gente del Sud , Bari nel 1799 . Nem­meno il periodo feudale si sottrasse all'indagine del Viterbo, in quanto a lungo ai dedicò alla storia di Castellana e della contigua contea di Conversano, storia rimasta, alla sua morte, in manoscritti ed alla cui rifinitura ora attende la figliuola signorina Silvia De Joco-Viterbo.
Ha preso, quindi, la parola il prof. Carlo Colella il quale ha condotto un esame del­l'opera del Viterbo paragonabile, a suo parere, a quella dei grandi storici pugliesi e tra essi i più emeriti quali Ludovico Pepe, Salvemini, Carabellese, Lucarelli, Petroni, La Sorsa. Gli studi dell'illustre scomparso, incentrati nel periodo risorgimentale, comprendono tutte le sue fasi, dalla Battaglia di Bìtonto con cui si aprono gli articoli apparsi ne La Gaz­zetta del Mezzogiorno fino alla migrazione transoceanica dei nostri braccianti, ce Una dovizia di particolari caratterizza la sua opera e lo stesso Murat non fu studiato neppure dal Perotti come dal Nostro, e la preparazione al '48 che mise in luce l'opera del Terzo Stato, già tradito dalla rivoluzione del 1799, non ha riscontro in altri autori. L'opera di Peucezio (noto pseudonimo del Viterbo), è non solo scientifica ma anche divulgativa specie per i suoi innumerevoli articoli pubblicati ne La Gazzetta del Mezzogiorno. L'oratore ha quindi ricordato che Viterbo era anche giornalista di primo piano e che da giovane aveva collaborato con lo Scarfoglio e Matilde Serao. Fu, insomma, uno scrittore poliedrico ed attratto a tutte le manifestazioni della vita politica e sociale del meridione.
È, quindi, intervenuto il prof. Francesco M. de Robertis, Presidente della Società di storia patria per la Puglia, che ha anche recato il saluto e l'adesione del prof. Ernesto Quagliariello. Magnifico Rettore dell'Università. Ha ricordato che Peucezio era stato per ben cinquantanni presente nella Società di storia patria dove aveva subito incontrato e riscosso l'affetto di tutti, specie per i suoi interventi brevi ma incisivi. Egli era tra noi ha detto l'oratore forse l'ultimo rappresentante dell'idea risorgimentale che affermava con grande vigore . Ha precisato, in seguito, che Viterbo non fu meridionalista solo negli studi ma anche nelle opere; si preoccupò, infatti, come politico e amministratore quando era Presidente della Provincia - di assicurare a Bari l'Università che ha segnato il riscatto della Puglia dalla sua depressione culturale. Egli contribuì ad elevare le classi più umili mediante l'educazione professionale con la creazione e la diffusione dell'Ente Pugliese di Cultura. La storia per Viterbo ha sempre avuto un altissimo fine prammatico e, diversa­mente dallo storico generale che divaga in un disegno a volte irreale, egli, dalle vicende del passato, sapeva trarre ammaestramenti utilissimi per i contemporanei. Concludendo, il prof, de Robertis ha rivolto il più vivo ringraziamento all'Amministrazione Provinciale che ha permesso e resa possibile l'esecuzione materiale dell'opera, rappresentata alla ceri­monia dal sen. Pietro Mazzapesa, già Presidente e da quello in carica, aw. Giovanni Ma-stroleo.
Erano inoltre presenti alla manifestazione; la vedova dell'illustre scomparso signora Anna Mongiò, i figli prof. Dino e dott. Nicola, la figlia dott. Silvia Viterbo-De Jaco, l'on. Stefano Cavaliere, il Consigliere regionale prof. Matteo Fantasia, il Provveditore agli Studi prof. Nicola dell'Andro, il Sovrintendente bibliografico prof. Vito Bozzi, il gen. di C. d'A. dott. Gabriele Verri, il segretario della Società di storia patria prof. Mauro Spagnoletti, il colonnello Gerardo Chiancone, il dott. Gianni Viterbo, presidente del Rotary, i proff. uni­versitari Anelli, Buonamico, Antonio Caggiano, Giovanna Da Molin, Anna Cassandro Ser­nia, Nicola Gigante Commissario del Comitato di Taranto, Angelo Massafra, Alba Musca, Giovanni PapareUa, Tommaso Pedio, Giovanni Santini, Scupola; i proff. Angelo Cardona, Francesca MarangeUi, Luigi Sada, Pietro Griaeta, Franco Viterbo; gli avvocati Mauro Ar-menise. Quintino Basso presidente del Policlinico, Nicola De BeUis, Teofilo Innocenti pre­sidente delI'AUDI, Sante Nardelli, Franco Silvestri, il Sostituto Procuratore della Repub­blica dott. Vito Savino, i dott. Alfonso Leone, De Bellis, Vincenzo Tamburrino; le signore