Rassegna storica del Risorgimento

ANGELONI LUIGI
anno <1977>   pagina <11>
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L. Angeloni tra liberalismo e democrazia 11
insieme.39) Il compito che egli si propone nell'opera del '26 è la ricerca, nella natura umana, degli elementi che rendano possibile la formazione degli istituti politici. La società, ordinata secondo il diritto, è democratica nella misura in cui riesce a soddisfare i bisogni naturali dell'uomo, ed il suo valore è dato dal­l'utilità e dalla convenienza civile.401 Il fondamento dell'organizzazione sociale e posto nello stato di necessità, in cui il singolo si trova, di dover cercare nel consorzio sociale la garanzia del perpetuarsi della specie. La società è giustifi­cata nella natura biologica dell'uomo. Come essere naturale l'uomo fa parte di un mondo in cui leggi meccanicistiche regolano la vita della materia, secondo la aggregazione e la disgregazione della forza, la cui diversa presenza negli in­dividui dà luogo alla diseguaglianza naturale.
L'Angeloni, introducendo il concetto di forza nel materialismo, mentre non è arrivato ad avere di questo una concezione più chiara di quel che ne avevano gli autori del '700, ha provocato nel suo seno l'insorgere di problemi, quali quello della diseguaglianza hiologico-naturale, che ostacolano fortemente la sua ricerca dei presupposti naturali della democrazia. Posta la forza come naturale fondamento della vita civile, alla conoscenza dei suoi meccanismi è affidata la possibilità di una società nuova,41) in quanto solo entro un ordine naturale le istituzioni politiche possono da essa essere fortificate e non oppresse. La legge secondo cui funzionano società determinate dalla forza è il diritto; esso viene ricondotto in questo modo ad un fondamento naturale, e la differenza che l'An-
ì9> Benché presente nella filosofia del '700, la forza è dalTAngeloni desunta dichia­ratamente dal Machiavelli già nell'opera Dell'Italia, ove il suo materialismo non si è an­cora formato, e solo l'impressione provocata in lui da un fatto politico, la Rivoluzione del "20-"21. lo ha spinto a considerarla come idea centrale della storia. La originalità con cui l'Angeloni tratta, tuttavia, questa idea e il diverso uso che egli ne fa rispetto al Ma­chiavelli hanno contribuito a dare risonanza all'opera Della Forza nell'emigrazione europea. Si occuparono dello scritto sulla Revue Encyclopédique A. De V.[-ismara?], ivi, voi. XXXI (1826), pp. 116 sgg., e S. Salfì, ivi, voi. XXXIII (1827), p. 493, mettendone entrambi in evidenza il carattere rivoluzionario e, nel caso del Salii, anche la dipendenza dal natura­lismo rinascimentale e dall'illuminismo materialista. Opera rivoluzionaria ed anarchica è considerato lo scrìtto da A. Capece-Minutolo, principe di Canosa, nel libello edito a Mar­siglia nel 1830 In confutazione degli errori storici e politici di L. Angeloni ecc. A. Fri­gnami nell'articolo Su lo stato del diritto in Italia, pubblicato in ISEsule-L'Exilé, voi. II (1833), pp. 470 sgg., mise in evidenza il contributo dell'opera alla fondazione del diritto pubblico in Italia e la sua influenza sulle Riflessioni sul governo federativo applicato al­l'Italia, pubblicate a Parigi nel 1831 dal Buonarroti. Importante il dibattito provocato dall'opera Della Forza tra lo stesso Angeloni e il Buonarroti in una serie di lettere scam­biate tra i due dal '26 al '28, per le quali cfr. A. GALANTE-GARRONE, Filippo Buonarroti e i rivoluzionari deU'800, Torino, 1972, pp. 28 sgg., 38 sgg., 188 sgg. Un autore, richia­mato dallo stesso Sai fi nell'art, citato, ed importante per la genesi del pensiero dell'Ange-Ioni è Helvétìus. U quale aveva già trattato alcune idee presenti poi negli scritti del rivo­luzionario italiano, quali il carattere utilitaristico dei concetti morali (De L'esprit, 1758, voi. II, 2, 5, e passim), la relazione, nelle società evolute, tra interesse privato ed interesse pubblico (ivi, voi. Ili, 15, 16, 22), ed aveva ricondotto alle istituzioni politiche i valori di cultura, relativizzandoli.
* L. ANGELONI, Della Forza cit., voi. I, pp. 46, 83 sgg.
fi? L. ANGELONI, Della Forza oh., voi. I, p. 168: ...molto agevol cosa sarà il mo­strare come la forza nelle cose politiche sia egregia e salda cosa, ov'clla si fondi nei con­sorzi umani secondo i principi generali posti dalla natura atessa; e come per converso ella sia turpe, ... e cosa nociva ove fuor delle irrepugnabili deduzioni de' principi vengasi quella a statuire .