Rassegna storica del Risorgimento

ROSA GABRIELE
anno <1977>   pagina <34>
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Ettore Roteili
centrale, composta di delegati delle Provincie lombarde retribuiti, faceva prov­vedere in Milano presso il Governo al censo, alla leva, alle imposte, alle acque, alle vie nazionali, all'istruzione .10) Qui la lettura del Cattaneo è trasparente che in campo repubblicano, e non solo repubblicano, non altri che lui era giunto al punto di esaltare, in nome del regionalismo, lo stesso ordinamento austriaco del Lombardo-Veneto: oltre le Congregazioni provinciali aveva scritto nella prima delle quattro lettere, sulle quali dovremo trattenerci ancora, pubblicate sul Diritto nel 1864 , le due regioni lombarda e veneta ebbero ciascuna una congregazione centrale: istituzione che prevenne fra Lombardia e Veneto ogni molesta ingerenza e ogni naturai gelosia. Alle anime deboli che paventano le rappresentanze regionali, rammentiamo il fatto che dalla congregazione centrale di Milano e dall'istituto lombardo che era un corpo regionale mossero nel 1848 le prime deliberazioni ufficiali che prelusero alla ricomposizione dell'Italia. Tutti i plebisciti mossero dalle autorità regionali. Ma la legge del 1859 aveva con­cluso Carlo Cattaneo riferendosi alla legge sarda, ormai italiana escluse ogni siffatta istituzione, per quanto necessaria alle riforme legislative, per quanto ne­cessaria a riparare le intemperanze dei poteri nomadi e supplire le insufficienze dell'autorità centrale involta sempre nelle tenebre dell'ignoto .1!)
Con ben diversi accenti si era espresso il Mazzini allorché vent'anni prima si era trattato di giudicare le stesse istituzioni. All'Assemblea centrale che cosa si permette di fare? si era chiesto. Soltanto interloquire aveva rispo­sto : persino nelle materie di loro competenza spiegava le Assemblee centrali non hanno se non una sorveglianza generale e la loro competenza si li­mita a suggerire massime fondamentali (...). Eppure, da quante precauzioni è mai circondata questa impotenza... esse sono presiedute sottolineava dal Governatore del territorio , che dà il suo voto come membro della Congrega­zione e in seguito esamina nella sua qualità di Presidente del Governo la rela­zione a lui indirizzata . Così l'Assemblea sa anticipatamente di non poter dare un voto contrario a quello del suo Presidente senza mettersi contro il Governo. Per di più la nomina dei membri è riservata al Sovrano .12)
È vero che il Mazzini aveva scritto la sua requisitoria contro l'ordinamento locale del Lombardo-Veneto nel 1845, quando il processo di unificazione era an­cora in corso, mentre il Cattaneo aveva lodato lo stesso ordinamento nel 1864,
10> G. ROSA, La legge comunale e provinciale per VItalia, Brescia, 1887, p. 12. Sul regionalismo di G. Rosa ha attirato l'attenzione, da ultimo, L. DEL PIANO, Le origini del­l'idea autonomistica in Sardegna (1861-1914), Cagliari, 1975, pp. 72-73, che cita L'auto­nomia amministrativa. Mali risparmiati alla Sardegna, in La Nuova Sardegna, n. 302 del 10 novembre 1894. Qualche tempo prima, come segnala lo stesso L. Del Piano, che rin­grazio, era comparso in Sardegna l'articolo: G. ROSA, Le autonomie regionali) in II popolo sardo, n. 116 del 14 aprile 1894.
U) II testo delle quattro lettere si trova in tutte le principali raccolte degli scritti politici cattancani. Cfr., a proposito del loro significato, E. ROTELLI, Carlo Cattaneo e gli ordinamenti locali lombardi, nel voi. L'opera e l'eredità di Carlo Cattaneo. I: L'opera, a cura di C. G. Lacaita, Bologna, 1975.
12) G. MAZZINI, Italia, Austria e il Papa (1845), in Scritti editi e inediti, voi. XXXI, pp. 227 sgg.
Sulle congregazioni centrali del Lombardo-Veneto e sull'analoga valutazione negativa dei moderati lombardi e, in particolare, della Commissione Giulini, cfr. ora E. ROTELLI, Gli ordinamenti locali della Lombardia pre-unitaria (1755-1859), in Archivio storico lom­bardo, 1975.