Rassegna storica del Risorgimento
ROSA GABRIELE
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1977
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pagina
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Ettore Roteili
beranti le maggioranze sono anzitutto sollecite di se stesse . In conclusione, la legge comunale deve fare appunto l'inverso di ciò che si è pensato . E poiché l'azione comunale nell'antico Stato di Milano, fino alla metà del secolo scorso ; ribadisce il Cattaneo fu senza paragone più libera e più liberamente diffusa che ora non sia , è dovere dei legislatori non solo di restituire nell'antico diritto i comuni di Lombardia, ma di far partecipi di quel beneficio gli altri comuni tutti, aftinché l'Austria non abbia ragione di dire al mondo che, oggidì stesso, Mantova e Venezia sono governate più liberamente del Regno d'Italia! E troppa vergogna! .
Mantova e Venezia erano appena passate al Regno d'Italia, quando, nel 1867, Gabriele Rosa, entrato, come si è detto, nel Consiglio provinciale di Brescia, si trovò di fronte in termini concreti e immediati il problema cui tanta importanza aveva attribuito tre anni prima, nel 1864, il suo maestro. Una commissione del consiglio provinciale di Brescia, eletta nella seduta del 16 settembre 1867, in sostituzione di un'altra del 1864, venne incaricata di esaminare la questione. 28) Ma fu nel 1869, l'anno della scomparsa di Carlo Cattaneo e della sua commemorazione all'Istituto di Scienze e Lettere di Milano da parte del Rosa,29) fu allora che la aggregazione dei Comuni inferiori a 1500 abitanti ai Comuni confinanti maggiori venne dibattuta nel consiglio provinciale, sulla base di una proposta della commissione suddetta che suggerì la soppressione di 62 Comuni con popolazione inferiore ai 500 abitanti (nel frattempo per la rettifica dei confini, nel 1868, la provincia di Brescia era passata da 306 a soli 286 Comuni ).30J
Sono stati gli anni fra il 1865 e il 1871 e, in misura minore, quelli fra il 1872 e il 1881, gli anni dell'Ottocento in cui si è compiuto in Italia lo sforzo maggiore per la concentrazione dei Comuni. Dal 1865 al 1871 si sono creati 21 Comuni e soppressi 424. Dal 1872 al 1881 se ne sono creati 4 e soppressi 127, mentre dal 1882 al 1901 se ne sono creati 12 e soppressi 9. Il numero dei Comuni passa da 8382 nel 1871 a 8259 nel 1882. Ma è di 8262 nel 1901. E la media della popolazione per Comune passa da 3197 nel 1871 a 3446 nel 1882.3l)
È in questo contesto che si comprende la posizione di Gabriele Rosa, espressa in termini generali nel citato saggio 1 Comuni del 1869. L'autore muove dalla sicura visione per cui disegnando e costruendo un edificio si pigliano le mosse dalle fondamenta, non dal tetto . Così, riformando l'amministrazione e il governo dello Stato, non vuoisi partire dal Ministero, ma dal comune, che in tutti i tempi, appo tutti i popoli, è la monade nazionale, civile e polìtica, è la prima organizzazione, il nucleo embrionale del primo germe sociale, la famiglia . Ne consegue che ogni agglomerazione stabile d'uomini può comporre un comune , ma di tutti i comuni, il territoriale, quello fondato sul possesso, sul censo, radicato al suolo, quindi all'agricoltura, è il più saldo e anche la riforma teresiana
28) G. ROSA, L'amministrazione della Provincia di Brescia. Cenni, Brescia, 1883, p. 18.
29 Gr. ROSA, Carlo Cattaneo nella vita e nelle opere.
30j Qt ROSA, L'amministrazione cit., p. 18, il quale aggiunge che tali Comuni sono ora ridotti a 280 per la concentrazione di Passirano con Monterondo, e dei suburbani con Brescia . In precedenza (p. 13) aveva notato ohe nel 1864 erano 310 i Comuni della Provincia di Brescia, 49 di questi aveano popolazione inferiore ai 500 abitanti . Al 31 dicembre 1861 i Comuni della provincia di Brescia erano 310 con 493.799 abitanti (C. PAVONE, op. cit*, p. 804).
3i) Questi dati in A. CATTANEO, Il Comune in Italia. Note statistiche, Padova-Verona, 1906.