Rassegna storica del Risorgimento

ROSA GABRIELE
anno <1977>   pagina <48>
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Ettore Roteili
agli oneri loro incessantemente imposti ed aggravati dallo Stato . Il che non le* gittima, per contro, la pretesa di togliere loro l'autonomia . Semmai, i Comuni sotto i mille abitanti vengano sollevati dalle cure della leva, dell'igiene, dei dazi, delle poste, del giudice conciliatore, dell'istruzione .45)
Dopo di che, per il Rosa, che si dovesse, da un lato, esonerare i Comuni piccoli da una parte delle spese obbligatorie vera spina conficcata nel fianco dell'autonomia finanziaria dei Comuni all'epoca dell'unificazione e da allora mai più tolta e, dall'altro, procedere per consorzi di Comuni fu una idea così assi­milata che egli giunse nel 1887 a reinterpretare in questa chiave la stessa fun­zione di un organo squisitamente di controllo, come i Cancellieri del censo della riforma teresiana dei 1755 ecco il mito cattaneano che non tramontava . La legge austriaca, raccontava, aveva provveduto aiuto ai piccoli comuni collo* cando nei centri dei distretti, simili agli attuali mandamenti, i cancellieri del censo che provvedevano ai catasti, alla leva, che li aiutavano nella compilazione dei bilanci. Se questi cancellieri fossero stati elettivi, e non governativi e più agenti politici che amministrativi, sarebbero risultati provvidenziali . **
Con tali tesi Gabriele Rosa diede un contributo non marginale e non super­fluo alla formazione del programma repubblicano e, più in generale, di tutto il movimento democratico, venendo a svolgere, su scala diversa, la funzione che era stata del suo maestro.
Non era superfluo, il suo contributo, perché la tendenza centralista di stampo giacobino sussisteva sempre nella sinistra italiana. Egli per primo ne era consapevole e non mancò di rilevarlo : Ài giacobini italiani, vagheg­gi an ti Comuni grossi, ..., scrive nel 1879 , devono irritare i nervi quei comunelli francesi e quelli del circondario di Pallanza con la media di 761 (abitanti) e quelli del circondario d'Ossola con sole 557 persone. Eppure i nostri vecchi dicevano poca brigata vita beata . E, constatando che v'ha chi vivamente vorrebbe che lo Stato alla nomina dei sindaci aggiungesse quella dei maestri, dei medici e dei segretari comunali , commenta: è urgente di frenare il delirio d'accentramento .47-> Le rivoluzioni sono forte mezzo di accentra* mento , osserva nel 1886 e aggiunge che dell' accentramento giacobino rivolu­zionario dà saggio la Francia , ma anche i radicali italiani, pure educati alle teorie liberali anglosassoni ed elvetiche, dalle ragioni impellenti della rivolu­zione sono trascinati ad esagerare l'ingerenza dello Stato nella istruzione, nella beneficenza pubblica, nelle amministrazioni comunali, provinciali, regionali . Cosi, i nostri giacobini dimenticano facilmente la profonda sentenza di Cat­taneo, che la libertà si dice dal cimento di elementi diversi . E con una insi­stenza, che oggi, alla luce di quanto poi è avvenuto, si dovrebbe definire profe­tica, ripete: Guai se nella Svizzera, se negli Stati Uniti d'America, se nell'In­ghilterra si tentasse di togliere ai comuni l'istruzione primaria per darla allo Stato, che manderebbe anche nei comunelli maestri nominati dal Ministero, stra­nieri affatto ai padri di famiglia obbligati a pagarli. Eppure in Italia anche alcuni miei amici radicali sottolinea > credendo di affrettare l'educazione popolare, non si peritano a proporre questa grave sottrazione alle libertà comunali. A que­sti si aggiungono i segretari comunali, i medici condotti, le levatrici, i veterinari,
*5' G. ROSA, Federazioni cit., pp. 9-11.
* G, ROSA, Federazioni cit., pp. 11-12.
W G. ROSA, Federazioni cit., pp. 7, e 14-15.