Rassegna storica del Risorgimento

ROSA GABRIELE
anno <1977>   pagina <49>
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Le autonomie locali e Gabriele Rosa 49
le guardie boschive , che in tal modo diventerebbero agenti elettorali mi­nisteriali .
Insieme con quello dei suoi amici radicali , come lì chiama, Gabriele Rosa si pone infine, il problema dei comunisti e degli anarchici: in particolare dal manifesto pubblicato a Milano dall'Internazionale il 1 luglio 1876 trae la conclusione che quel socialismo che sembrava voler spingere agli eccessi l'on­nipotenza dello Stato, avvicinandosi alla realtà, lo sgretola nella autonomia dei comuni federali . Intanto, di fatto avviene che l'invadenza governativa ac­centratrice che i conservatori vogliono esercitare per gelosia del principio d'auto­rità e per frenare le escandescenze democratiche* viene secondata da alcuni radi­cali scrive nel 1887 per spirito di socialismo di Stato . Ma l'argine sicuro alla statolatria, al dispotismo governativo, alle rivoluzioni politiche e sociali sono le compagini comunali . È il Comune, infatti, che con possedimenti, con scuole, con opere pie, con provvedimenti igienici ed edilizi, diventa palestra di libertà, scuola di virtù cittadine, seminario di statisti, argine alla anarchia, alla rivoluzione sociale, al socialismo di Stato .49)
ETTORE ROTELU
<*) G. ROSA, LO Stato e il Comune cit., pp. 4-6 e 10-11. *W G. ROSA, La legge cit., pp. 6-7.