Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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1977
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58
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Emilia Morelli
di Costantino Nigra al gen. Ponzio Vaglia del 1 novembre 1897 che parla dello scambio di decorazioni durante la visita del conte Goluchowski.
Margherita. Queste carte sottolineano soprattutto l'attività letteraria della Regina, con i tanti autografi di racconti storico-leggendari, di poesie, di studi, per-sino grammaticali, di spagnolo. Che possedesse molti libri è dimostrato dai disegni degli scaffali per la sua biblioteca in Quirinale, con la suddivisione dei volumi per materie, che prepara nel 1889 suo figlio, il principe di Napoli. E sono disegni degni di un autentico professionista in ebanisteria.
I rapporti con Carducci sono testimoniati da due autografi: quello de II liuto e la lira4) e l'altro del discorso letto a Bologna in occasione di una riunione a beneficio della Croce Rossa.5) Sulla busta che lo contiene, la Regina ha scritto di suo pugno :
Preziosissimo autografo del nostro grande poeta Giosuè Carducci. Discorso pronunciato a beneficio della Croce Rossa la sera dell'infausto 1 di mazzo 1896 in Bologna senza che nessuno dubitasse che mentre in Italia si invocava ed aspettava la Vittoria, i nostri poveri soldati morivano eroicamente nelle gole di Abba-Garima nella triste disfatta ove però il nome e l'onore di Italia furono tenuti alti da quelli che morirono per Lei! Questo autografo mi fu regalato dal on. Dall'Oglio [Dallolio] Sindaco di Bologna.
II ministro Luigi Credaro invia alla Sovrana due lettere che ha ricevute da Giovanni Pascoli il 16 e 18 dicembre 1911 insieme con Pantografo della dedica scritta dal poeta ormai presso a morte per gli studenti e la guerra di Libia.
Una testimonianza del fascino esercitato da Margherita si trova in una lettera indirizzata da Enrico Caviglia il 23 gennaio 1926 a Umberto, allora principe di Piemonte. Il maresciallo ricorda che il giapponese Oyama nel 1905 a Endai, alla vigilia della battaglia di Sha-ho, gli aveva raccontato con entusiasmo l'accoglienza ricevuta proprio dalla Regina a Roma, quando vi aveva soggiornato con la prima missione giapponese in Europa.
Letterati, poeti, stranieri, ma anche ragazze e ragazzi italiani. Lo dimostrano le fotografìe dei lavori fatti eseguire dalla regina Margherita nella scuola professionale femminile che portava il suo nome e il fatto che l'Associazione ragazzi pionieri italiani la insignisce, nel 1924, dell'Emblema Scout del Giglio Bianco.
Vittorio Emanuele III. Abbiamo già ricordato il programma degli studi di Vittorio Emanuele II. Ora abbiamo davanti agli occhi le pagine e pagine, ordina-tissime, sulle quali il principe di Napoli riassumeva le lezioni, a partire da quelle di storia, geografia e chimica dal 1881 al 1886, alle giuridiche degli ultimi anni di scuola. Luigi Palma gli impartì 113 lezioni di diritto costituzionale (2 aprile 1887-15 maggio 1889) e 57 di diritto costituzionale (26 novembre 1888-12 aprile 1889); Francesco Filomusi Guelfi, 50 lezioni di diritto civile, penale e commerciale (21 gennaio 1889-15 maggio 1889). Accanto alle rielaborazioni dello scolaro vi sono anche ì testi manoscritti originali dei professori. Vittorio Emanuele HI è stato sicuramente uno scolaro più diligente del suo regale nonno, ma era pur sempre un giovane di ventanni, desideroso di finirla con la costrizione dei libri
*) Vedi Edizione nazionale delle opere di Giosuè Carducci, voi. IV, pp. 83*86. 5); /-/, voi. XXV, pp. 316-319 dove è sicuramente errata la data 11 marzo. Non può, infatti, essere stato pronunciato dopo ohe era ormai nota a tutti la sconfitta di Adua,