Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1977>   pagina <62>
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Libri e periodici
del Ministero degli Affari Esteri, dell'Archivio di Stato di Roma, del Museo Centrale del Risorgimento, dell'Ufficio Storico della Marina Militare e del Fondo a Marina Militare presso rArchivio Centrale dello Stato e dell'Accademia Nazionale dei Lincei per le Carte Cuneo . Ad esse mi riferirò brevemente per gli apporti che danno e per sorprese che esse possono riservare a studiosi di storia dell'America Latina e delle relazioni sia diplomatiche sia emigratorie dopo il periodo dell'indipendenza di quei paesi e prima e dopo il periodo unitario italiano. Non nascondiamo che il discorso sarebbe più facile se potessimo vedere il problema delle fonti nel suo aspetto unitario e potessimo portare il nostro esame su en­trambi i volumi dell'opera.
La prima sorpresa che coglie lo studioso sprovveduto (e intendo quello che non abbia consuetudine di ricerche in questi archivi) si manifesta quando si rende conto che, ad es., rArchivio del Ministero degli Affari Esteri di Roma comprende numerose serie documen­tarie del Regno di Sardegna che vanno dal 1799 al 1861, provenienti dalla Segreteria di Stato di quel Ministero degli Affari Esteri, fondi questi che sono stati già nel loro insieme, fin dal 1947, illustrati da Ruggero Moscati. Ad es., la Serie prima del a Gabinetto parti­colare e direzione generale delle provincie italiane raccoglie (busta 23) un registro copia­lettere della corrispondenza, negli anni 1844-1847, con le Legazioni all'estero che è di parti­colare interesse per le questioni sud-americane in quanto comprende la trascrizione di tutte le lettere indirizzate al governo o ai sudditi di una determinata potenza, il carteggio con i Rappresentanti di quegli Stati accreditati a Torino, la corrispondenza con gli agenti diplo­matici e consolari sardi residenti in quei paesi nonché quella di carattere confidenziale o riservato. Ad es. per l'Argentina, si trova in detto Fondo la corrispondenza relativa alla missione a Rio de Janeiro ed ai paesi rioplatensi del cav. Marcello Cerniti, Incaricato d'af­fari e Console generale, che va dal 1852 al 1859; per il Messico le carte della missione straordinaria di Raffaele Benzi che fu accreditato, anche, nelle repubbliche dell'America Centrale (1856); per il Paraguay della missione Cerruti ad Asunción (1853-1855), etc. Particolare importanza riveste la Serie terza relativa alla Divisione delle legazioni e divi­sione consolare che copre un periodo che va dal 1815 al 1861 e si riferisce alle Rappre­sentanze consolari più importanti nell'America Latina, collegandosi, pertanto, ai cospicui fondi sulla materia dei ce Consolati Nazionali dell'Archivio di Stato di Torino per quanto si riferisce ai rappresentanti a Cuba, in Argentina, Brasile, Venezuela, Santo Domingo, Cile. Potrebbe dirsi, pertanto, che gli studiosi latinoamericani che abbiano consultato i due predetti archivi dei Dominii sardi a Torino e Genova potrebbero trovare a Roma (come è recentemente avvenuto per uno studioso bonairense) lo eslabón perdido (l'anello perduto della catena), cioè il necessario completamento documentario di un dialogare continuo, che fece capo per molti anni al ministro degli Esteri di Carlo Alberto, il conte Clemente Solaro della Margarita (1835-1847), che si svolse con intensità ed efficacia fra Torino e tutte le capitali latinoamericane ove la presenza di folte collettività sarde o scambi commerciali fre­quenti avevano reso necessaria l'istituzione di rappresentanze sia a livello diplomatico che consolare. Ed occorre dire che mai come in quegli anni furono tanto frequenti e proficui i contatti, pur alternati da irrigidimenti e conflitti, particolarmente con la collettività geno­vese ribelle e politicizzata. La storia delle relazioni sviluppatesi fra Torino e questi paesi, dalla terza decade del secolo XIX fino al 1861, è tale che ad essa dovrebbe volgersi con mag­giore attenzione l'interesse degli studiosi del Risorgimento in quanto le punte più avanzate della prima emigrazione italiana nei Paesi della costa atlantica si mossero per motivi di ordine politico o per il verificarsi di determinate condizioni storiche. Anticipò, infatti, l'on­data dei perseguitati delle agitazioni carbonare nelle Marche, nella Sicilia, nella Lombardia, anteriori al 1820, dei moti della Campania e del Piemonte del 1820-1821 fino ai grandi eventi degli anni 1848-1849, la piccola schiera degli ex ufficiali di Napoleone costretti a cer­care (anni 1815-1817), per amore di avventura o bisogno di pane, un'occupazione stabile nei paesi latinoamericani mettendo la loro spada al servizio dei capi rivoluzionari e parti­colarmente di Simon Bolfvar.
Al riguardo, occorre dire che con sorpresa apprendiamo dalla Guida che nell'im­menso Archivio di Stato di Roma (400.000 fra buste, registri, volumi, filze che vanno dal aec. IX al 1870, con uno sviluppo di circa 50 chilometri di scaffali, come ci informa Elio Lodolini) si trovano, nella Parte prima. Titolo quinto del Fondo Affari Esteri per gli