Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno
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1977
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pagina
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69
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Libri e periodici 69
(cfr. Il paternalismo borghese nelle prime società operaie dell'isola d'Elba, pp. 151-166) poneva infatti sia pur indirettamente e da lontano alcune delle premesse necessarie per quella decisiva svolta della storia elbana recente che fu la rimessa in valore dei giacimenti minerari (ultimo ventennio del secolo) e la successiva installazione degli altiforni a Porto-ferraio. Tale evento fu preparato e maturò, evidentemente, a livello nazionale; ma elementi locali ebbero pure nella circostanza un qualche ruolo: basterà ricordare il nome del-lon. Pilade Del Buono, che fece anche parte del consiglio d'amministrazione della società Elba. Il Preziosi si occupa soprattutto dell'impianto degli altiforni e delle vicende successive: con una operazione tipica del capitalismo italiano della età giolittiana. un insediamento industriale a contenuto tecnologico abbastanza alto, con partecipazione finanziaria e dirigenza straniera, fu inserito in un contesto alquanto arretrato. L'A. bene illustra, in proposito, i guasti prodotti nel tessuto sociale (cr. Fermenti sociali all'isola d'Elba all'inizio del secolo, pp. 179-186), e soprattutto la viva coscienza politica e sindacale maturata dal proletariato minerario (locale) oltreché da quello metallurgico (in parte d'importazione). Vivaci e interessanti sono in questo senso le pagine dedicate al duro sciopero del 1911 (pp. 187-201), nel corso del quale appaiono presenti all'Elba tutte le più significative correnti politico-ideali operanti a livello nazionale (compreso, e in modo tangibile, il sindacalismo * soreliano *), e quelle dedicate a L'occupazione degli alti forni di Portoferraio (7 settembre-? ottobre 1920) (pp. 203-218): nell'occasione, si trattò per i lavoratori elbani (e non solo per essi, com'è ormai assodato in sede storiografica) di una battaglia nettamente difensiva, di fronte per giunta alla tattica smaliziata dei dirigenti dell'Uva, che minacciavano la chiusura degli stabilimenti di Portoferraio, facendo apparire la crisi del settore siderurgico in generale e della società in particolare ben più grave di quanto non fosse in realtà.
Certo, non avrebbe nuociuto al volume del Preziosi, anche ad evitare il rischio di qualche scivolata nell'aneddotica, un più saldo e specifico inquadramento economico, specie per questa ultima sezione. Contributi in merito ai quali fare riferimento non mancano, né a livello locale (l'A. stesso cita tra gli altri Bianconi, Tognarini e C. Francovich) né soprattutto ciò che più conta a livello nazionale, dopo gli importanti progressi che la storiografia economica italiana relativa a questo decisivo periodo ha maturato sia a livello di lavori analitici, sia di sintesi. Ciò tuttavia non infirma se non in misura parziale l'utilità del lavoro del Preziosi.
GIAN MABIA VABANINX
ANTONIO MAMBELLI, Uomini e famiglie illustri forlivesi; Forlì, Castrocaro Terme, 1976, in 8, pp. 280, tav. 8. S.p.
Il libro pubblicato per munificenza della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Forlì, e per la devota cura della figliuola dell'A. Anna Maria Gavelli Mambelli può essere considerato postumo, anche se ha già veduto la luce a puntate (salvo piccole revisioni) nel Bollettino del predetto benemerito istituto.
In effetti ci troviamo davanti ad una rassegna biografica, ad una galleria di quadri dove (regola inevitabile) non possiamo andare per il sottile a proposito di singole dimensioni, ossia a proposito di statura del personaggio e di svariate età, cosicché ordine alfabetico permettendo il quadretto del personaggio incartapccorito nelle tinte, può trovarsi a pochi passi da un altro dì ben diverse misure, i cui colori freschi potranno prendere consistenza.
Comunque l'A. di cui fraternamente compiangiamo la perdita, si palesa anche in quest'opera un erudito formidabile ed un innamorato (ma sereno e senza spasimi retorici) della sua Forlì contemplata nei suoi migliori rappresentanti. I pregi dell'obbiettività, della scrupolosa ricerca e del candido amore si rilevano sin dalla prima paginetta contenente la Prefazione dettata dallo stesso A. in previsione della stampa del libro.
Seguendo le indicazioni biografiche possiamo raggruppare gli illustri Forlivesi in varie categorie; e con tale ripartizione, troviamo: fra i patrioti Piero Maroncelli (1795-1844), Aurelio Saffi (1819-1890), Achille Cantoni (1835-1867), Antonio Fratti (1845-1897), Tito