Rassegna storica del Risorgimento

CUSTODI PIETRO; VERRI PIETRO OPERE
anno <1977>   pagina <388>
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Giuseppina Rastelli
materiale, quello che Custodi cercò di fare, fu di lasciare il più possibile integri i frammenti verriani, inserendoli nel proprio lavoro con scrupolosa fedeltà ,7) come dichiarava egli stesso alla fine della Prefazione al IV volume, scritta il 24 dicembre 1825:
In tutti questi frammenti 8> non v'è altro di mio se non che pochi adattamenti estrìn­seci per connetterli e conformarli al corpo della narrazione; ma il fondo dei fatti, e in gran parte anche le parole appartengono al conte Verri. Anzi fino alla metà circa del secolo decimosettemo non ho voluto riportare altri fatti, fuorché quelli accennati da esso nelle sue Memorie, come destinati per il proseguimento della storia; ma li riscontrai alle fonti, e diedi loro quello sviluppamento che l'autore solevasi riservare nel dar forma al suo lavoro. 9)
Questo per quanto riguarda la seconda parte della continuazione della Storia, della quale non esisteva alcuna edizione; ma ben più faticoso era stato il ristabilire nella loro integrità le parti spettanti al Verri ,,0) per quanto concerneva il periodo 1525-1565, già elaborato dal Frisi: Custodi dovette com­piere un lungo lavoro di confronto tra il volume a stampa e le minute origi­nali, che richiese molto impegno. Come diceva infatti egli stesso, sempre nella Prefazione, Il togliere, raggiungere, il mutare fu opera di lunga lena e di gran noia, e quel ristauro importò una fatica assai maggiore, che non sarebbesi usata nel fare di nuovo . n>
La polemica col Frisi aveva antiche radici in Custodi che fin dal 1804, nella biografìa del Verri premessa al XV volume della sua Raccolta di econo­misti classici italiani l'aveva accusato di aver commesso 4 due gravissimi arbitri] , e spiegava:
È il primo di aver interpolato i propri supplementi alle lacune lasciate dall'autore senza alcuna indicazione che li distingua, contro la pratica dei Freinsemii, dei Brotier e dei più. dotti editori di storici antichi e moderni. L'altro di aver violato la protesta da lui fatta di trascrivere fedelmente i frammenti dell'autore, mentre osò di mutilarli. ,2>
E nella prefazione del 1825 rinnovava il suo attacco, fingendo di renderlo meno duro con un ironico compatimento:
Non è colpa del canonico Frisi se, per la diversità dell'educazione e degli studi, e, diremo anche, per la sproporzione de' talenti, si trovò egli inferiore di forze a sostenere lodevolmente un carico che l'amicizia e la stima per l'illustre defunto gli fecero assumere; e così se egli, credendo di far meglio, stemperò in circonlocuzioni e frasi contorte e flosce il testo chiaro, preciso, robusto, evidente del Verri; se, come canonico e teologo, tanto nel
7) Pxef. IV voi., p. 237.
*) Custodi allude ad una serie di episodi elencati alle pp. 237-238.
9) Pref. IV voi., p. 238.
MI Pref. IV voi., p. 237.
il) Pref. IV voi., p. 237.
,2) Pref, al XV voi. della Raccolta cit., pp. LIII-LIV. Anche più tardi, in un'altra biografia del Verri, scritta nel 1817, Custodi aveva auspicato che si ristampasse pure la Storia di Milano, restituita alla sua integrità, aggiungendovi gli interessantissimi e copiosis­simi frammenti che di lui si hanno per continuarla, come era suo proposito, fino all'epoca per sempre memorabile ne* fasti austriaci, e di cara ricordanza per la Lombardia, del Re­gno di Maria Teresa . PIETRO CUSTODI, Pietro Verri, in Vite e Ritratti d'Illustri Italiani, Padova. Bertoni, 1815-1817, 2 voi.