Rassegna storica del Risorgimento

CUSTODI PIETRO; VERRI PIETRO OPERE
anno <1977>   pagina <389>
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La Stona di Milano e P. Custodi 389
proseguimento stampato che nel tomo manoscritto, modificò o tacque ciò che di sfavorevole incontrava in argomenti di giurisdizione ecclesiastica, riducendo il suo lavoro ad un per­petuo panegirico de* governatori e degli arcivescovi di Milano. u)
Per provare le sue accuse, Custodi riportava vari passi del canonico e li poneva a confronto con quelli originali, dimostrando che di molti fatti era stato stravolto il senso. Ma se alcune manipolazioni si limitavano a rendere ridicola la narrazione del Frisi, come quella, presente nel III tomo rimasto per fortuna manoscritto, che finiva per attribuire la causa della peste del 1630, nientemeno che a un dispaccio del re Filippo IV,14* altre si rivelavano fratto di una vera e propria mala fede : l'omissione infatti del racconto, presente nei manoscritti verriani, del supplizio di una donna bruciata come strega nel 1617, dava a Custodi l'occasione di smascherare la tendenziosità del canonico che, per sua stessa ammissione aveva eliminato quel passo perché molte prin­cipali persone vi fanno poco buona figura, e la notizia della strega non inte­ressa la storia , e di aggiungere un violento e ironico commento sulle falsità e i pregiudizi dei quali il potere aveva sempre approfittato per tenere in sog­gezione le classi subalterne:
Interessava meno la storia la nomenclatura de1 ballerini e de' balli del secolo deci­mosesto; eppure per non ometterla le diede un posto fuor di luogo, anticipandola di cin­quantanni. H vero è che quella nomenclatura faceva conoscere i costumi piacevoli de1 no­stri maggiori; e il racconto della strega mostrava per il contrario l'ignoranza e i costumi barbari di essi, anche nelle classi più eminenti. Sia però onore ai nostri tempi, poiché se due secoli fa chi aveva il supremo potere, si compiaceva nel fare arrostire i suoi simili, e il riputava uno dei più sacri suoi doveri, la moda è talmente passata, che si ha vergogna di parlarne. Tale è l'effetto dei progressi dell'incivilimento, di ridurre alle forme del vero gridali della fantasia, come li direbbe il gran cancelliere Bacone, liberando così gli uomini dalla tirannia delle false opinioni armate del potere, le quali, dopo di averli oppressi per secoli, sono poi riconosciute per assurdità. Così avvenne del diritto preteso dai papi di es­sere arbitri dei troni, sciogliendo i popoli dall'obbedienza; del possesso in cui per sì lungo tempo si mantenne il clero, di non contribuire ai pesi dello Stato che lo proteggeva; del feudalismo de* nobili, del diritto di tenere schiavi gli uomini, dell'esistenza delle streghe e perfino degli indemoniati.15)
Di contro agli stravolgimenti, in buona fede o no, del Frisi, Custodi esal­tava la chiarezza e la semplicità del Verri che aveva condotto il suo lavoro con sobria erudizione, con fine critica e con moderata filosofìa... allo scopo di ammaestrare dilettando .16) Tale scopo didattico era condiviso da Custodi il quale, rivendicando per la storia il diritto ad essere maestra di vita, giustificava cosi davanti ai crìtici, e per parte sua approvava pienamente la scelta di metodo verriana di non limitarsi alla pura cronaca degli avvenimenti, ma di arricchire l'esposizione con riflessioni e chiavi interpretative, poiché, egli diceva, il pretendere che la narrazione sia arida e circoscritta ai nudi fatti, è contrario al principale istituto dello storico, che è d'istruire cogli esempi .,7)
i Pxef. IV voi., p. 233. M) Pf. IV voi., pp. 235-236. 15) PreL IV voi., pp. 236-237. l Pref. IV voL, p. 220. 17) PreL IV voi., p. 222.