Rassegna storica del Risorgimento
CUSTODI PIETRO; VERRI PIETRO OPERE
anno
<
1977
>
pagina
<
392
>
392
Giuseppina Rastelli
il quale esso aveva significato militanza politica attiva, nelle file della sinistra giacobina prima, e in quella della pubblica amministrazione poi, suonava come una vera e propria sconfessione. Eppure Custodi non era mai stato un apologeta e meno lo fu riguardo a questa opera, che gli procurò anzi gravissime noie e persecuzioni. Soltanto tenendo conto che, nonostante la censura e l'autocensura, il libro si presentava ancora, nel suo complesso, non proprio acritico nei confronti della dominazione austriaca precedente l'invasione francese, si può comprendere la ragione di quella palinodia finale: essa era stata ritenuta da Custodi necessaria, proprio per controbilanciare il resto del volume, per far dimenticare alcuni passi spregiudicati, alcuni giudizi troppo aspri, e non va perciò intesa come un servile ossequio al potere costituito, ma, al contrario, come la conferma, la sanzione del contenuto di opposizione del libro.
Percorso da una sottile ironia, diretta sempre contro lo strapotere dei dominatori stranieri, spagnoli o austriaci che fossero, e ad evidenziare, per contrasto, le sofferenze del popolo in loro balia, il IV voi. conteneva anche alcune allusioni a periodi storici più recenti. Come non ravvisare infatti nella descrizione delle misure prese dalla Giunta milanese nel 1746, allorché gli Austriaci ripresero possesso del capoluogo lombardo, dopo tre mesi di occupazione spagnola, misure le quali annullavano arbitrariamente ogni atto del precedente Governo, un parallelo con quelle attuate dal Commissario imperiale Cocastelli durante i cosiddetti 13 mesi del 1799-1800? > Parlando della real Giunta , infatti, Custodi così si esprimeva:
I primi ordini da quella emanati, che ora, per i posteriori esempi, sarebbero riguardati per abituali ed indifferenti, riuscirono allora di sorpresa nel pubblico. Prescrivevasi in uno di essi che, nel termine di tre giorni, dovessero notificarsi tutti gli effetti, danari o mobili spettanti agli Spagnuoli, e che presso alcuno degli abitanti esistessero; e, con altro, erano dichiarati invalidi e nulli tutti gli atti seguiti nel tempo dell'invasione nemica.30*
Inoltre, se da una parte, parlando dei lavori per il Catasto ripresi per ordine di Maria Teresa nel 1749, egli ne rendeva merito all'Imperatrice, al suo grande Ministro il Principe di Kaunitz-Rietberg e al Presidente della Giunta di Censimento, Pompeo Neri, dall'altra Custodi non risparmiava critiche ad alcuni uomini scelti da Maria Teresa come Ministri plenipotenziari in Lombardia: in particolare, del Conte di Firmian, dava un giudizio assai duro, sintetizzando in modo efficace gli appunti verriani:
Di carattere pusillanime e di scarsi talenti, amava più la rappresentazione che gli affari, ed aveva l'arte di coprire le qualità che non possedeva, colla compostezza, con le scarse e misurate parole, e con un officioso sussiego. 30
Non diversa sorte toccava al Conte di Wilzeck che gli successe : personaggio mediocre al pari di quello .32)
In alcuni casi, poi, le lodi alle riforme teresiane e all'incoraggiamento dato in quei tempi alle arti e alle scienze, suonavano di rimprovero al Governo presente, che invece, secondo Custodi, non faceva abbastanza. Parlando infatti
w> Cfr. Un diario medito di P. C, a cura di C. A. VIANELLO, Milano, 1940. 30) Storia cit., pp. 439-440.
31 > Storia cit., p. 449. Cfr. i passi II, III, IV della Memoria che si pubblica in appendice.
32) Storia cit., p. 457.