Rassegna storica del Risorgimento
CUSTODI PIETRO; VERRI PIETRO OPERE
anno
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1977
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pagina
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395
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La Storia di Milano eP. Custodi
395
Intanto il canonico Bellisomi, richiedendo a Custodi i manoscritti originali eoi relativi omissis46* per confrontarli col testo a stampa, inviava allo sfortunato autore una lettera in cui spiegava i motivi della disapprovazione imperiale:
Il signor Lampato le avrà significato la sorte del volume IV del Verri. Spiacque il modo, con cui si parlò dei Ministri Firmian e Wilzeck, e spiacque pure il motto del Re di Prussia, che soleva chiamare l'Imperatore Giuseppe: ' mio fratello il sagrista '. Io amerei di conoscere le fonti precise, a cui Ella attinse siffatte notizie, e vorrei ch'Ella potesse soddisfare prontamente al mio desiderio.47)
Custodi da parte sua gli rispondeva assumendosi tutta la responsabilità della sua opera storica e citando scrupolosamente le fonti richieste.48* Contemporaneamente inviava al Lampato una lettera in cui si dichiarava, ironicamente, sicuro che lo Stato, compratore assoluto del IV voi., avrebbe ben presto saldato il conto dei suoi molteplici acquisti:
Mi congratulo con voi per il pronto spaccio che si è voluto procurare alla nuova edizione della Storia del nostro Verri, non potendo neppur dubitare che, piacendo al Governo di ritenere l'opera, non sia desso per essere pronto e leale pagatore. Non vi dissimulo che sento io pure qualche compiacenza per la considerazione e la celebrità che si è voluto dare al mio lavoro. Ho tosto consegnato al nostro De Stefanis la parte dell'originale mutilato, che stava presso di me, ed egli mi ha promesso di mandarmi copia de' frammenti cancellati, che ora più che prima reputo importante di conoscere.49*
Naturalmente il Governo non solo non rimborsò gli editori, ma rifiutò anche di dare, sul motivo del sequestro, altre spiegazioni, che non fossero quel vago accenno ai giudizi su Giuseppe II e sui due ministri Firmian e Wilzeck, contenuto nella succitata lettera del Bellisomi.
Allorché infatti Custodi inoltrò, l'il ottobre 1826, all'I. R. Governo una istanza ufficiale perché gli fossero resi noti con precisione i passi incriminati, così da potersi giustificare,X) quello non diede nemmeno luogo a procedere nei confronti della sua domanda,51) citando l'art. 25 del Regolamento generale di Censura, il quale peraltro non era proprio pertinente al caso. Custodi tuttavia non inoltrò altre richieste, convinto ormai che fosse inutile ogni tentativo anche solo di capire, i meccanismi dell'apparato repressivo.52J '
<0 B.N.P., Ms. It, 1578, foli. 277-298: Mutilazioni al IV voi. .
*> La lett. del Bellisomi è del 23-6-1826 e sta in B.N.P., Ms. It. 1547, fol. 202; riportata in Memoria cit.
**) Cfr. Memoria cit,
491 Memoria cit. Questa lett. era in risposta a una del Lampato, del 22-6-1826, in cui questi si lamentava del sequestro: B.N.P., Ms. It. 1578, fol. 213.
5 'Cfr. B.N.P., Ms. It. 1578, fol. 202.
50 A.5.M., Studi pan., cart. 300, fol. 123.
52) Custodi ribadiva il fatto di esser sempre stato tenuto all'oscuro delle ragioni del sequestro in una' Prima Memoria al Governo della Lombardia, datata Galbiate, 2 luglio 1835, dove, di contro alle accuse dello Zaiolti (cfr. nota 26), affermava: il rammentato volume IV di continuazione e compimento della Storia non fu già proibito perché contenesse cose offensive alla religione, alla morale e all'ordine pubblico, ma per tull'altri motivi ch'io sempre rispetterò, quantunque pienamente non li conosca , Su questa Memoria cfr. noto 62.