Rassegna storica del Risorgimento
CUSTODI PIETRO; VERRI PIETRO OPERE
anno
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1977
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pagina
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399
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La e Storia di Milano e P. Custodi 399
APPENDICE
Memoria ultima del Barone Custodi, perché gli sia data una volta la facoltà di difendersi contro le calunnie dell'autore anonimo della Semplice verità ecc.61'
All'I. R. Governo del Regno Lombardo
Honorem meum neminì dabo
Galbiate, 12 febbraio 1841
L'epigrafe che ho posta in fronte a questa Memoria è una sentenza nota dovunque per l'incivilimento e per la sensibilità gli uomini si distinguono dalle bestie. Essa indica abbastanza, nella rozza latinità de' nostri avi, lo scopo che mi propongo, ed è la rivendicazione del mio onore. È desso infatti una sì gran cosa, che un vile spregevole sarebbe colui che si lasciasse in quello vilipendere. Perciò non fui tardo, nell'estate e nell'autunno dell'anno 1835 a promuovere al Real Governo le più pressanti rimostranze,62) appena mi furono note le calunnie pubblicate contro di me dallo scrittore anonimo della Semplice verità opposta alle menzogne di Enrico Misley, voluminosa rapsodia venuta in luce in Milano con la falsa indicazione di Parigi 1834,tó) e cui fu dato da un'altra mano la più. grande diffusione, non solo nel Regno Lombardo-Veneto, ma per tutta Italia, con tanta esagerazione di lodi, che in quel confronto sarebbero rimaste scolorite le amplificazioni del saltimbanco ad esaltare il suo Orvie
to II titolo e la data di questa Memoria Ultima appaiono soltanto nelle minute, mentre sono assentì, nella copia su carta bollata che pure è priva di numerazione di pagine.
*2) Custodi infatti, il 2 luglio 1835 aveva già presentato al Governo una Prima Memoria per aver giustizia contro le accuse dello Zaiotti, nella quale, dopo averle riportate e confutate, aggiungeva: ce Supplico pertanto la Superiorità governativa che voglia degnarsi di accogliere e sancire una delle tre seguenti mie preghiere:
1) Che essendo stato permesso allo scrittore officiale senza passare per il vaglio della Censura (come convien credere) di ingiuriare un suddito onesto, sia concessa anche a me la facoltà di una libera difesa ed egualmente pubblica del pari che l'offesa l'è stata.
2) Che quando l'I. IL Governo non trovi nella sua saggezza ammissibile la precedente istanza, ingiunga all'autore di far pubblicare, nella Gazzetta Privilegiata di Milano una dichiarazione che il rammentato volume IV di continuazione e compimento della Storia non fu già proibito perché contenesse cose offensive alla religione, alla morale e all'ordine pubblico, ma per tutt'allri motivi ch'io sempre rispetterò quantunque pienamente non li conosca.
3) Che se anche quella seconda richiesta non fosse assecondata, mi si palesi il nome dell'Apologista, affinché citandolo ai tribunali ottenga da lui quella giusta riparazione d'onore che mi è dovuta e che è garantita ad ogni suddito dai sacrosantissimi Codici di Sua Maestà . La richiesta rimase tuttavia senza esito per il rifiuto opposto ad essa dal-l'allora Governatore della Lombardia, il conte Franz von Hartig, cr. Lettera del Barone P. C. a Sua Eccellenza il Barone A. Mazzetti eit. dove C. afferma di aver subito dall'Hartig due gravi offese: non gli fu permesso di avere giustizia contro lo Zaiotti; gli venne anzi e fatto intimare il silenzio su ciò dall'I. R. Commissario del tuo distretto.
W Vedi nota 26.