Rassegna storica del Risorgimento
CUSTODI PIETRO; VERRI PIETRO OPERE
anno
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1977
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pagina
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401
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La Storia di Milano e P. Custodi
e nulla fu più restituito. Della imperfezione di quel supplemento del canonico Frisi io aveva fatto discorso fino dal 1804, nelle Notizie intorno alla vita e agli scritti del conte Verri che premisi alle di lui Opere economiche nella mia Collezione de* Classici Economisti Italiani; quando una nuova società di tipografi, composta in parte di colte persone ch'erano già impiegate ne' commissariati di guerra dell'esercito italiano, intraprese, nel 1824, la ristampa di quella Storia di Milano, premettendovi le copiose Notizie da me scritte vent'anni prima e di cui sopra ho fatto menzione; le quali, essendo state enormemente mutilate, dalla R. Censura, né potute riadattare da me, riuscirono mostruose al segno che, per esempio, le quattro pagine XLVI e seguenti della mia edizione, che corrispondono alla pagina 10 della ristampa Lampato, furono soppresse perché vi si rammentava l'ingratitudine usata dal Governo imperiale verso il Verri, dopo tanti e sì utili di lui servigi; e stando a quella mutilazione sembrerebbe ch'egli durasse tuttora ne' pubblici impieghi, rinnovando quasi il prodigio del profeta Elia, di cui ignorasi la morte, se il periodo che segue nel mio testo, lasciato per incuria nella ristampa, in cui s'indica l'autore come ritornato all'ozio domestico, non desse luogo a far congettura dell'esistenza di alcune premesse, benché non vi si leggano. Progredì la ristampa fino al termine del voi. UT, con cui avea fine la parte ch'era stata pubblicata vivente l'autore, ed a quel punto trovarono gli Editori un impensato interrompimento. Essendo essi informati da quelle mie Notizie dell'arbitraria opera del continuatore, e che colla scorta delle molte schede esistenti presso l'erede Verri potevasi compiere il lavoro in un modo più fedele e più giudizioso, fu deliberato che uno degli Editori facesse la richiesta della comunicazione di quelle schede, e con loro sorpresa n'ebbe in risposta che il figlio erede non le avrebbe prestate se non all'antico editore degli Economisti, il quale avea di già avuto la confidenza dell'illustre di lui padre. Allora soltanto li detti intraprendi tori-tipografi s'indirizzarono a me, ed io fui debole abbastanza per acconsentire ad assumere un carico che riuscì più ingrato e laborioso ch'io non credeva e che ebbe per frutto quel tomo sciagurato, il di cui solo onore fu il corteo degli sbirri che gli piombarono sopra, dovunque ne trovaron traccia, per manometterlo e gettarlo nella maledetta bolgia della riprovazione, contro la quale non v'è più speranza di salute. Ma sono lieto che neppure la minima mia colpa ha provocato questa sventura. Se avessi avuto a esporre di getto quel periodo della storia milanese da me discorso, anzi che limitarmi, siccome mi proposi, a seguire le vestigia tracciatemi dal mio predecessore e maestro, avrei potuto far rabbrividire i miei lettori col rappresentar loro la sudiceria e la brutalità di quelle disordinate milizie spagnuole, note in Italia sotto la diffamata denominazione di bisogni, che appena si sarebbero potuti chiamar soldati se avessero avuto paghe, e che scalzi, seminudi e senz'alcun ordine di approvvigionamento, sfilavano a torme dalle Spagne e dall'Allemagna a recare la desolazione e la miseria nella pingue Italia; esporre i particolari di una calamità di tre secoli, mettendo in nuova luce i molti fatti risultanti dalle successive rimostranze umiliate sempre inutilmente dai Corpi pubblici a que' lontani, ora feroci, ora stupidi padroni, e sempre inesorabili; riprodurre la menzione che fa lo storico Adriani65* dello smodato nipotismo de* Borromei sotto Pio IV, e la scandalosa insistenza per il primato
tt) GIOVANNI BATTISTA ADRIANI, storico (Firenze 1511-1579) scrisse la Istoria de* suoi tempu pubblicata postuma nel 1583.
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