Rassegna storica del Risorgimento

CUSTODI PIETRO; VERRI PIETRO OPERE
anno <1977>   pagina <402>
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Giuseppina Rastelli
metropolitico dell'Arcivescovo di Milano sulle diocesi circonvicine, e in ispecie per quella di Pavia; il sopraccarico derivante ai popoli dai continui arbitri de Governatori che si succedevano frequentemente, rapaci e crudeli quando non erano stolidi e che malmenavano quel poco ch'era rimasto salvo dalla licenza militare. Avrei potuto rallegrare alquanto i lettori, se pure vi può essere luogo a giocondità dove trattasi del ludibrio e dello strazio degli uomini, coll'estrarre dall'enorme in foglio àeWAlleggiamento del Somaglia,66* la bella storia de* partitori e tassatori spagnuoli nel reclutamento e nell'approvvigionamento del* l'esercito, comparandosi in quello gli uomini e in questo le somministrazioni delle sussistenze e de' foraggi, non solo per unità, ma sino per metà quarti, ed altre minori frazioni sì degli uomini che de' cavalli; e all'opposto avrei potuto far rabbrividire, non dicendo che il vero, coll'esporre, sulle tracce del Ziliolo,67) gli eccessi d'ogni sorta che tuttora si rammentano con esecrazione, i quali furono commessi nella sorpresa e nel sacco di Mantova eseguiti nel 1630 da un esercito indisciplinato di protestanti, per ordine di un Imperatore aposto­lico, dove nulla fu rispettato, né delle private proprietà, né del decoro de' tempi, né dell'onore delle donne. Neppure un cenno ho fatto di tutto ciò e di molti altri particolari che mi sarebbe stato facile di raccogliere ed esporre, ma il tutto intralasciai, non tanto per prudenti motivi, quanto perché non ne avea trovato traccia negli spogli e nelle schede del mio autore. È bensì vero che la prudenza sola ebbe parte, benché senza prò, a farmi omettere, qua e là, vari frammenti delle note del Verri, che ben prevedeva che in qualche luogo avrebbero potuto essere intesi spiacevolmente. Quindi, in ciò che riportai del carattere del gran Cancelliere, poi Ministro plenipotenziario, conte Beltrame Cristiani, omisi che come di un mezzo prevalente a conservarsi il favore del­l'augusta Maria Teresa, soleva egli tenerla provveduta direttamente di somme di denaro per le sue private spese, ritraendole singolarmente da' fermieri gene­rali. Recai nel mio scritto un assai sobrio giudizio del carattere del famigerato Ministro plenipotenziario conte di Firmian, e ancora s'ebbe a dolersene; lo stesso avvenne di ciò che dissi di qualch'altro Ministro e de' dispotici benefizi procuratici dall'Imperatore Giuseppe II. E che si sarebbe detto s'io avessi, siccome sarebbe stato mio dovere sotto un Governo tollerante, trascritto indi­stintamente con fedele integrità tutti i fatti storici, di cui trovava menzione ne' memoriali del conte Verri? Siano un saggio, per modi di una non inutile di­gressione, li seguenti estratti che ordinerò sotto numeri progressivi.
I. Maria Teresa imperatrice regina, che credeva un male tutto ciò ch'era spagnuolismo e che se n'era annoiata, vivendo e regnando suo padre, appena rimase tranquilla sul trono, ascoltò i progetti del conte Pallavicini genovese, ambizioso ed attivo, che aveva in mente di comandare in questa Provincia. Ottenne prima il carattere di Plenipotenziario, indi fu Governatore. Costui, nato cittadino libero di una libera patria, non ebbe animo elevato a segno di conoscere la dignità propria, per vanità di comandare si fece servo ed avrebbe
**) CARLO GIROLAMO CAVAZZI DELLA SOMAGLIA, storico ed economista milanese (1604-1672), scrisse VAlleggia mento dello Stato di Milano per le imposte e loro rìpartimenti, Mi­lano, 1653.
**) ALESSANDRO ZILIOLX, storico e poeta veneziano (morto nel 1650), autore del­l'opera intitolata Delle istorio memorabili de' tuoi tempii parte I, Venezia, 1642, II, Bolo­gna, 1645, III, Venezia, 1646.