Rassegna storica del Risorgimento
CUSTODI PIETRO; VERRI PIETRO OPERE
anno
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1977
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pagina
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406
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Giuseppina Rastelli
questa verità è che il Milanese da più secoli geme sotto il dispotismo, non essendovi alcuna Costituzione che valga a porre un limite a qualunque volere del Monarca, del Ministro investito del potere di lui. Ciascuno de' primari fra i Corpi dispotici sotto lo spagnolismo era padrone di togliere la libertà a qua* lunque cittadino, per innocente ch'ei fosse, e per mancanza d'ogni altro titolo si faceva per soddisfazione. Fu tolto questo ingiusto potere ai Corpi, ma invece di eliminarlo, se lo appropriò il Ministro; il quale cambiamento rese bensì più facile il rimedio col tempo successivo, avendo in un punto solo condensato il male, ma non liberò gli uomini da quello stato di abbiezione che è Fobrobrio della specie umana.
VII. In giugno 1787 comparvero in Milano le guardie della Police e si cominciò a bastonare sullo sgabello i cattadini, sommariamente, e questa pena la subirono i primi perché avevano detto alcune parole di disprezzo di esse guardie. Così un cittadino milanese rimane esposto a una pena corporale, senza difesa e senza una sentenza collegiale, la quale pena, nella opinione pubblica, portando infamia, lo esclude dall'ottenere servizio nelle case e dall'essere ammesso a lavorare nelle botteghe. Ma i nostri Milanesi non ne sentono le conseguenze. Da noi vi è pochissimo senso morale. Il merito desta invidia. Stima non si sente, il timore è il solo sentimento che rimane alla corrottissima mia patria. Sono molt'anni che conosco quest'odiosa verità. In questo medesimo mese di giugno, si è ordinato che tutti indistintamente i cadaveri siano sotterrati ne' nuovi Campi Santi, togliendo ogni cassa. Così il corpo della più casta moglie viene maneggiato nudo come una carogna. Ad alcune donne ciò ha fatto senso, ma comunemente anche a ciò non badano i Milanesi e fanno da filosofi ragionando della spoglia umana come d'un escremento. Dalle piramidi a questa filosofia v'è molto spazio e mi duole che questa filosofìa non sia mai stata adottata da alcuna nazione colta, avendo queste avuto sempre in sommo onore le spoglie della umanità e con pietà e riverenza serbate le reliquie delle persone care.
Nel tempo in cui si bastonarono così i Milanesi, un nobile, che senza saperlo andò a far acqua vicino al nuovo quartiere di questi Polizianti, vede* vasi da essi costringere a scoparvi la stanza e n'ebbe delle bastonate perché non lo fece. Partì per Vienna il conte Wilzeck per la morte di suo padre e il Cavaliere Pecci, vice-Presidente del Consiglio governativo, moderò la facoltà bastonativa, temendo forse qualche movimento nel popolo, sull'esempio de' recenti tumulti di Prato e di Bruxelles. Ma non v'era alcun pericolo, attesa l'indole inerte e avvilita della nostra plebe.
Vili. all'anno 1788 U generale Stain, Comandante supremo nella Lombardia austriaca, nella primavera rimase senza truppe per la guerra col Turco e diceva che v'erano in Milano tre meraviglie; un Governo senza potere, un Ministro senza testa e un Comandante senza truppe. - Il secondo era il conte di Wilzeck.
IX. 1791 28 maggio L'Imperatore Leopoldo II venne a Milano... Egli trattò con benevolenza, senza mistero, la bella Rosalba Lamberti, che sopra tutte fu distinta, e ottenne una promozione al dottor Borroni suo padre e un beneficio nella Posta a suo marito.