Rassegna storica del Risorgimento
CUSTODI PIETRO; VERRI PIETRO OPERE
anno
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1977
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pagina
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408
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408 Giuseppina Rastelli
politico che eccitò il sorrìso de' saggi: un breve di scomunica fulminato dal Papa Clemente XIII contro il Duca di Parma, che con vari regolamenti pubblicati ne' precorsi tre anni, aveva fatto altrettanto. Quest'atto apparentemente straordinario tenea luogo, nella politica della Corte romana, di una protesta indiretta contro il fatto delle potenze maggiori; e queste ben fecero dimostrazione di così ravvisarlo, mentre tutte, con atti pubblici, il riprovarono; e poiché imprudentemente erasi allegata nel Breve la famosa Bolla in Caena Domini, in appoggio all'intimata scomunica, fu quella, come in tutti gli altri Stati, solennemente proscritta nella Monarchia austriaca e con replicati editti anche in Milano, con ordine di toglierla ovunque si trovasse affissa .
A malgrado della moderazione da me usata, tutto il riferito brano di narrazione incontrò la disgrazia del discreto censore e fu per intiero scancellato, intanto che soltanto due anni innanzi fu permesso al cavaliere Luigi Bossi di pronunziarsi in termini ben più forti su quello stesso argomento, senza che gli sia derivata altra molestia se non l'onore di essere scritto in Roma all'Indice de' libri proibiti. Quel giudizioso e, in questa materia, ardito storico, nel tomo XIX della sua Storia d'Italia, pubblicata nel 1823 colle dovute licenze, alla pag. 351, così si esprime:
Tutte le persone di senno rimasero altamente sorprese al vedere, in questa condotta della Corte di Roma, ripigliati i principi ildebrandistici, che già il lasso di alcuni secoli e il consolidamento del sistema politico dell'Europa aveano fatto scordare. Alcuni riguardarono quell'atto come imprudentissimo e un delirio lo riputarono di un vecchio zelante, ma non abbastanza nelle cose politiche avveduto ecc. Negli stati altresì dell'Imperatore, in quelli del Re delle due Sicilie, in quelli del Gran Ducato di Toscana ed in altri ancora, quél Breve fu soppresso, riprovato, condannato ed il Papa altro frutto non raccolse del suo zelo importuno, se non che quello di aver sollevato, contro la Corte romana, tutta l'Europa .
Passato per così rigide prove e quindi legalmente licenziato, uscì in luce, nel gennaio del 1825, quel tomo di compimento della Storia del conte Verri e per forse sei mesi stette esposto alla libera vendita; quando s'udì d'improvviso essere giunto da Vienna un severissimo rimprovero all'Ufficio di Censura, per avere permesso la stampa di quel volume; ordine di collazionare colla massima esattezza la stampa stessa col manoscritto emendato ed approvato; eccitamento al Magistrato censorio di giustificare ciò che chiamavasi una sua licenziosa emancipazione, e intanto comando assoluto di far ritirare e confiscare quanti esemplari di quell'opera si trovassero ancora in commercio.
68) Sic per 1826.