Rassegna storica del Risorgimento

MALLIO MICHELE
anno <1977>   pagina <416>
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Carlo Verducci
i popoli [...] sono stanchi, i Sovrani indebitati, [...] l'Europa tutta spaventata, indebolita e consunta , perché è ora che vengano restituite le braccia [...] all'agricoltura, alla manifattura, e all'industria , che vengano ridate facilità, e [...] sicurezza [...] al commercio, la tranquillità, l'ozio, la libertà [...] agli scrittori .74) Intanto, in misura sempre maggiore, acquista rilievo nelle pagine degli Annali la figura del Bonaparte. Dal riconoscimento che non gli si possono negare militari talenti ,75) il Mallio passa a ricordare sia le continuate, e luminose vittorie ,76) sia la rapidità, ed energia del carattere. Afferma infine che i suoi talenti valgono bene quelli di molti78* e che alle sue campagne e alle sue vittorie deve, [...] quasi esclusivamente, la Francia la sua prosperità, la sua forza, e la sua sussistenza .79) Attenua inoltre progressi­vamente la polemica nei riguardi della Francia repubblicana e del suo espan­sionismo ideologico-militare; fino a quando, nel maggio del '97, giunge a dichia­rare che lo spirito della rivoluzione Francese è senza contrasto alcuno quello della libertà, della difesa dei diritti dell'uomo da lei proclamati .
A questo punto, la successiva adesione alla Repubblica romana, la profes­sione di fede giacobina e rivoluzionaria, peraltro su basi illuministiche, di cui è testimone il Banditore della Verità,*1* non possono più suscitare scalpore.
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In effetti, se vi è stata conversione, questa è risultata la conseguenza di un lungo processo di maturazione, che trova le radici nella formazione intel­lettuale del giovane Mallio, trasferitosi dalla provincia a Roma appena dicias­settenne. Per certo, mentre portava a termine gli studi di giurisprudenza83) e mentre acquistava una buona formazione umanistica,W) veniva a contatto con le correnti illuministiche e riformiste che, nonostante tutto, negli ultimi decenni del Settecento, permeavano la capitale pontificia.85) Ed ammesso pure che, anche per lui, i primi approcci siano stati superficiali e prevalentemente salot­tieri, W) è indubbio che abbiano lasciato un segno nel suo bagaglio umano e culturale, come provano gli Annali, dove, fin dai primi volumi, non è difficile cogliere gli echi seppure recepiti in maniera largamente sincretica e riela-
74) Ibidem, pp. 203-204, passim.
75) Ibidem, voi. XXI, p. 4.
76) Ibidem, p. 218.
77) Ibidem, p. 228.
78) Ibidem, voi. XXII, p. 84.
79) Ibidem, p. 243.
80) Ibidem, p. 3.
8t) Sui caratteri di questo periodico, pubblicato a Roma dal 15 febbraio al 27 no­vembre 1798, cfr. C. VERDUCCI, Alcune note sull'insorgenza nei Dipartimenti del Tronto e del Musone alla luce del Banditore della Verità di M, Mallio, in Studi Maceratesi, 9, Macerata, 1975, pp. 409 e sgg.
82) Cfr. G. F. RAMBELLI, op. cit., p. 112; D. SPADONI, Alle origini cit., p. 10.
83) Ibidem.
84) Cfr. M. CINQUE, op. cit, p. 7.
85) Cfir, F. VBNTUHI, op. di., p. XII; F. DIAZ, op. cit., pp. 259 e sgg.
86) Cfr. F. VALSECCHI, L'Italia nel Seicento e nel Settecento, in Società e Costume, a cura di M. A. LEVI, voi. VI, Torino, 1966, pp. 568-583, 667-689.