Rassegna storica del Risorgimento

PARLAMENTO ITALIANO OSTRUZIONISMO 1897-1900
anno <1977>   pagina <422>
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Anna Maria Isastia
dersi con la riforma costituzionale.,3) Manzoni accetta la tesi di Labriola e sostiene che a Pelloux spettò il compito di fare da copertura al piano della Corona di restringere i poteri del parlamento 14) ed anche per Ragionieri non ci sono dubbi sul fatto che il generale savoiardo seguì tuia precisa linea pro­grammatica che aveva nella Corte e in Sennino i suoi ispiratori.
In posizione apertamente critica nei confronti della tesi tendenziosa di Labriola, ripresa più tardi da altri storici quali Colapìetra e Levra oltre a quelli appena menzionati si pone, invece, Alfredo Canavero secondo cui il sovrano, nominando Pelloux, non fece una scelta arbitraria, ma si trovò a far coincidere i suoi desideri con una realtà impostagli da numerose circostanze. La dimostrazione di questo stato di cose sarebbe nel fatto che la candidatura del generale savoiardo fu sostenuta dai membri della Sinistra costituzionale, e salutata con vivo piacere dai quotidiani liberali progressisti.I6) Il ministero non tardò, però, a mutare rapidamente in delusioni le speranze suscitate, come appare significativamente dal fatto che, alla riapertura della Camera, nel no­vembre del 1898, il governo si affrettò a presentare un disegno di legge per Aggiunte e modificazioni alla legge elettorale politica in base alle quali si dichiarava la ineleggibilità per tre anni di deputati la cui elezione fosse annul­lata per corruzione, per broglio, o per violenze, imputabili a lui stesso e il collegio elettorale dove reiezione fosse annullata per due volte consecutive sarebbe stato privato per tre anni del diritto di avere un proprio rappresentante. La stessa pena veniva stabilita anche per quei collegi elettorali nei quali l'ele­zione venisse annullata due volte consecutivamente per ineleggibilità dell'eletto per cause politiche.,7) Si tendeva così a qualificare politicamente il corpo elet­torale estromettendone le forze eversive ed impedendo l'elezione di elementi giudicati pericolosi per la stabilità delle istituzioni, premessa indispensabile per quella revisione costituzionale auspicata dal saggio di Ruggero Bonghi su L'Ufficio del principe in uno Stato libero > del 1893 e dal Torniamo allo Statuto di Sidney Sonnino del 1897.18)
Secondo Perticone i progetti politici, così come erano stati formulati nella prima stesura, non erano tali da giustificare pienamente la violenta reazione con cui furono accolti da una parte della stampa e dall'estrema sinistra in
B) ARTURO LABRIOLA, Storia di dieci anni 1899-1909, Milano, a II viandante , 1910, p. 54.
l4> FERNANDO MANZOTTI, Partiti e gruppi politici dal Risorgimento al fascismo* Fi­renze, Le Mounier, 1973, p. 18.
,5> ERNESTO RAGIONIERI, La storia politica e sociale, in Storia d'Italia, voL IV, Dal­l'Unità ad oggi, tomo terzo, Torino, Einaudi, 1976. Su Pelloux si veda anche AMEDEO MO­SCATI, PeUoux presidente del Consiglio, in Rassegna storica del Risorgimento, a. LV (1968), f. I, pp. 3-19; GIOVAN BATTISTA GIPUNI, FU a reazionaria la politica del Pelloux?, in II Risorgimento, 1961, pp. 106-110.
I6> A. CANAVERO, Milano e la crisi cit., pp. 272-273.
17) A.C., Dee., XX, 2 sessione 1898-99, voi. I, doc. n. 26.
18> Sulla polemica antiparlamentare, assai vivace in quegli anni si vedano gli scrìtti di Sonnino, Mingiictti, Spaventa, Jacini oltre al fondamentale lavoro di GAETANO MOSCA, Etementi di scienza politica, Roma, Bocca, 1896. Sull'ideologia politica del periodo si veda FULVIO TESSITORE, Crisi e trasformazione dello Stato. Ricerche sul pensiero giuspubblteì­stico italiano tra Otto e Novecento, Napoli, Morano, 1963; RODOLFO DE MATTEI, Dal te trasformismo al socialismo, Firenze, Sansoni, 1940; GIUSEPPE MARANINI, Storia del pa­tere in Italia 1848-1967, Firenze. Vallecchi, 1967.