Rassegna storica del Risorgimento

PARLAMENTO ITALIANO OSTRUZIONISMO 1897-1900
anno <1977>   pagina <427>
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Ostruzionismo parlamentare
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governativo. Anche Pinchia, conservatore della più bell'acqua secondo Fa-rini e con tutto ciò assolutamente contrario a quelle leggi,25 sostenne che esistevano ben tre progetti: il primo presentato da Pelloux, un secondo adot­tato dal Consiglio dei ministri di cui si avevano solo vaghe notizie e un terzo, quello della Commissione, sul quale i deputati avrebbero dovuto votare. Non era il caso che il governo desse spiegazione della sua versatilità continua e poco decorosa ? Barzilai chiedeva dunque che il progetto della Commis­sione (osse riesaminato dalla Commissione stessa per essere messo in rapporto con lo spirito del regolamento e ripresentato poi alla Camera. Evidente l'inten­zione dilatoria di tale proposta, assai simile nello spirito a quella dello zanar-delliano Nicolò Gallo che proponeva invece una nuova discussione generale. Sulla proposta della pregiudiziale, 23 deputati avevano chiesto la votazione nominale, assai più lenta e laboriosa della semplice votazione per alzata e seduta, che diede 218 voti contrari e 73 favorevoli.
Esaurita questa prima questione, eccone pronta una seconda: la sospensiva, proposta da Giuseppe Lazzaro della sinistra costituzionale, cioè il rinvio del dibattito motivato dal fatto che i provvedimenti in discussione apparivano anacronistici in un momento in cui il paese era tranquillo e c'erano da discu­tere cose ben più importanti come i bilanci e la riforma di alcuni tributi fra cui l'imposta di ricchezza mobile. La mole degli emendamenti presentati dimo­strava poi che l'opposizione era ben decisa a non fare approvare i provvedi­menti. Meglio dunque rinviare la discussione. Anche sulla sospensiva, che fu respinta con 218 no e 82 sì, era stata chiesta la votazione nominale. H primo giorno di dibattito si chiudeva dunque con un nulla di fatto, essendo trascorso tra le dispute sulla questione sospensiva e pregiudiziale che, a norma di regola­mento, precedevano la discussione. Conclusasi la seconda votazione, l'Estrema chiese la fine anticipata della seduta che fu accordata dopo ima breve e vivace discussione col presidente dell'assemblea.
Per essere sicura di poter raggiungere risultati concreti nel braccio di ferro che si apprestava a sostenere con la maggioranza, l'Estrema sinistra aveva organizzato i suoi quadri affidando l'incarico di dirigere l'ostruzionismo, per il mese di giugno, a Pantano, Basetti e Costa27) e stabilendo dei turni affinché fosse sempre presente in parlamento un numero di deputati sufficiente a poter richiedere e appoggiare mozioni, emendamenti, appelli nominali, salvo poi ad abbandonare l'aula al momento della votazione per non far trovare la Camera in numero sufficiente a rendere valida la votazione stessa. Comunque, che lo squittìnio risultasse poi valido o meno, esso richiedeva ogni volta circa un'ora e mezza per essere concluso con enorme dispendio di tempo. In risposta alla sinistra, anche i deputati della maggioranza, dopo alcuni giorni di ostruzionismo, tentarono di organizzarsi e prese a circolare tra di loro una proposta, che
D. FAR INI, Diario eh., p. 1456.
Proprio il fatto che molti conservatori trovavano superfluo consacrare in leggo quelle norme restrittive perché, a loro giudizio, nella vigente legislazione esistevano già i mezzi atti a soffocare il sovversivismo* era per Labriola la riprova che esse erano volute dalla Corte, visto che i parlamentari estranei alla camarilla v, anche se di destra, le criticavano (A. LABRIOLA, Storia di dieci anni eh., p. 57).
26) A.C., Das., XX, seduta del 1 giugno cit., p. 3858.
27) U. LEVUA, Il colpo di stato detta borghesia cit., p. 332.