Rassegna storica del Risorgimento

PARLAMENTO ITALIANO OSTRUZIONISMO 1897-1900
anno <1977>   pagina <430>
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Anna Maria Isastia
con la considerazione che le argomentazioni governative che giustificavano l'art. I-bis non rispon [devano] alle condizioni dei partiti popolari, così detti sovversivi, nel nostro paese: [andavano] contro le leggi storiche di tutti i paesi civili: [andavano] contro l'ordine inesorabile dei rapporti fra le istituzioni politiche e l'ordinamento economico di ciascuna nazione .3I) In conclusione il socialista Ferri chiedeva l'osservanza di quelle libertà conquistate dalla bor­ghesia e sancite dallo Statuto. Appena ebbe terminato di parlare, il presidente comunicò all'assemblea che Sonnino aveva presentato una proposta per modi-ficare alcune disposizioni del regolamento della Camera, concedendo maggiori poteri al presidente e limitando il tempo concesso agli oratori, secondo quanto, in analoghe circostanze, era già stato disposto nel parlamento inglese. La mag­gioranza, incapace di rintuzzare l'ostruzionismo con le sue stesse armi, tentava di aggirare l'ostacolo con una manovra che si sarebbe rivelata quanto mai contropro ducente.
Il giorno seguente, in apertura di seduta, si ripresentò il problema dei congedi. Andrea Costa rinnovò la domanda di votazione nominale sottolineando il motivo che lo spingeva a non tener conto della raccomandazione di Chinaglia a non insistere sopra questa richiesta. A nome di tutti i colleghi di questa parte >, sostenne Costa, dichiaro che, dopo l'odiosa provocazione che ci è venuta ieri dal centro della Camera, dal protettore aperto del presente Go­verno, il quale con modificazioni al regolamento tende a soffocare la nostra opposizione, ricorreremo a tutti i mezzi che il regolamento ci consente, non fosse altro come protesta contro provvedimenti, che io spero, per la dignità del Parlamento italiano, saranno respinti anche da molti di quella parte della Camera . * Dopo uno scambio vivace di battute tra Costa, Pantano e Ferri da una parte, il quale ultimo sosteneva essere illegale e antistatutaria la pratica invalsa circa i congedi, e Chinaglia e Radice, dall'altra, col secondo che sotto­lineava invece l'indiscrezione di voler conoscere i motivi che spingevano i colleghi a chiedere un congedo di qualche giorno, si passò alla votazione che vide una schiacciante maggioranza a favore della concessione dei congedi stessi. L'ostruzionismo riprese nella 2a tornata del 9 giugno col discorso dell'avvocato radicale Carlo Del Balzo che, durante le due ore in cui parlò, partito dall'analisi della relazione Grippo,33* non disdegnò di rifarsi ad Aristotele e Machiavelli, si soffermò sui Padri della Chiesa e citò un gran numero di personaggi e dati statistici, interrotto spesso dal presidente e da anonime vóci che ironizzavano su alcuni passi più o meno logici. A metà pomeriggio l'Estrema tentò di fare aggiornare la seduta, ma senza successo perché Chinaglia diede invece la parola a Bissolati il quale sottolineò come centinaia di autori dalla rivoluzione francese in poi, avessero sparso fiumi di inchiostro per confortare con il fondamento razionale la richiesta del riconoscimento del diritto di riunione e di associazione. Ma ciò che rendeva nuovo e non teoricamente ripetitivo l'argomento era il combattimento positivo e concreto > che si faceva dai banchi della sinistra. A suo dire non esistevano diritti naturali: il diritto si è formato nella lotta; le origini del diritto sono negli uomini che lottano tra di loro per la vita .
3 A.C., Dss., XX, 2' tornata del 7 giugno 1899, p. 4069.
33 A.C., Dss., XX, tornata dell'8 giugno 1899, p. 4072.
33) Grippo, Bonniniano, era il relatore della Commissione clic aveva studiato il disegno di legge governativo
34 A.C., Dss., XX, 2* tornata del 9 giugno 1899, p. 4137.