Rassegna storica del Risorgimento

PARLAMENTO ITALIANO OSTRUZIONISMO 1897-1900
anno <1977>   pagina <431>
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Ostruzionismo parlamentare
Anche la presente era una lotta d'interessi e quindi si trattava di sapere se corrispond[eva] agl'interessi dei proletariato che si limitasse] o sopprimi esse] il diritto di riunione .35> Il discorso di Bissolati, tutto politico e non dottrinale, ebbe termine alle sei e trenta, ora in cui per consuetudine la Camera aggiornava le discussioni. La tornata successiva si aprì con un'interrogazione di Andrea Costa sull'arresto arbitrario di Prampolini e altri socialisti avvenuto a Brindisi durante una riunione privata a scopo elettorale e questo mentre l'art. 1 della legge di pubblica sicurezza in vigore, espressamente sottolineava che le riunioni elettorali non erano sottoposte a controlli o limitazioni. L'autorità non aveva dunque bisogno di provvedimenti straordinari per commettere arbitri! Sul disegno di legge parlarono i socialisti Napoleone Colajanni e Oddino Morgari che esordì con un La mia tesi qual'è? Qualcuno di voi dira: arrivare fino alle sei e mezzo suscitando ilarità all'estrema sinistra e una reazione irritata del presidente che provocò uno scambio di battute tra De Felice Giuffrida, Del Balzo e Radice. Riprendendo la parola, Morgari spiegò meglio il suo pensiero : voi volete strozzarci, e noi ci difendiamo come possiamo .36) Per tirare in lungo il discorso l'oratore prese a leggere tutta una serie di articoli di giornale che riportavano notizie di riunioni socialiste che erano state vietate dall'autorità, in mezzo ad interruzioni, voci e risa finché il presidente si vide costretto a levare la seduta secondo quello che era il desiderio degli ostruzionisti.
Il Corriere della Sera del 13 riferì che nella riunione del Consiglio dei ministri del giorno precedente erano state discusse varie proposte per vincere l'ostruzionismo e riportò anche un'opinione di Budini secondo il quale la maggioranza con un voto solenne poteva deferire al suo presidente i poteri discrezionali per dirigere la discussione, come era già stato fatto in Inghilterra su proposta di Gladstone contro l'ostruzionismo irlandese. H Corriere, in quegli anni rigorosamente conservatore e filo-sonniniano, si augurava che qualcosa del genere venisse proposto e sperimentato subito. Quello stesso giorno, prima di riprendere la discussione sui provvedimenti politici, il presidente ritenne ne­cessario rinnovare le esortazioni in difesa della serietà e del decoro della Camera. I procedimenti usati nei giorni passati avevano, a suo giudizio, var­cato ogni limite di tolleranza e di discrezione e l'ostruzionismo avrebbe por­tato solo al discredito delle istituzioni. Sullo stesso tono parlò anche Pelloux dichiarando che il governo non intendeva tollerare oltre tale situazione. Non è permesso sostenne Pelloux ad un'esigua minoranza di fermare l'andamento di uno Stato, e se disgraziatamente un simile fenomeno, non mai visto sinora in Italia, può prodursi, è dovere del Governo e della Camera di porvi riparo .37) Era il primo aperto avvertimento di quanto Pelloux stava maturando per far passare comunque i provvedimenti.
Il presidente del consiglio propose poi che fosse posta nell'ordine del giorno della seduta pomeridiana successiva la discussione del disegno di legge sull'esercizio provvisorio dei bilanci suscitando la reazione di Pantano che, per la seconda volta, come era già accaduto nella seduta del 6 giugno, insiste perché i bilanci fossero discussi regolarmente senza chiedere alla Camera di suicidarsi moralmente e politicamente con l'esercizio provvisorio per sei
35) Ibidem.
36) A.C., DM., XX, tornata del 10 giugno 1899, p. 4166.
37) A.O, Dss., XX, 2' tornata del 13 giugno 1899, p. 4265.
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