Rassegna storica del Risorgimento

PARLAMENTO ITALIANO OSTRUZIONISMO 1897-1900
anno <1977>   pagina <432>
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Anna Maria Isastia
mesi... non richiesto da alcuna urgenza.38) Egli proponeva di respingere la domanda del presidente del consiglio e di inscrivere invece nell'ordine del giorno del pomerìggio seguente i bilanci e chiedeva sulla proposta governativa la votazione nominale. Nella discussione intervenne Barzilai, richiamandosi all'art. 64 del regolamento secondo cui le relazioni delle Commissioni dove­vano essere distribuite almeno ventiquattro ore prima dell'inizio della discus­sione; Mussi, che respinse l'urgenza della discussione di questo disegno di legge e Pinchia che chiese la votazione a scrutinio segreto in base all'articolo 52 del regolamento.
Terminata la votazione nominale che approvò la proposta del presidente del Consiglio, Chinaglia diede la parola a Sichel per lo svolgimento degli emen­damenti e degli articoli aggiuntivi proposti dal parlamentare socialista. Il discorso di Adelmo Sichel, apertosi con una calda difesa della legittimità del contegno adottato dall'Estrema, si protrasse per rutta la durata della seduta. Un nuovo attacco all'ostruzionismo del lato opposto della Camera parti dal centro destra prima di aggiornare i lavori. Francesco Spirito, un uomo vicino a Sonnino, chiese di protrarre di almeno un'ora le sedute pomeridiane, giusti­ficando la sua proposta con la stagione inoltrata e la mole di lavoro. Altre voci proposero di giungere direttamente alle otto e in tal senso decise il presidente che si dichiarò pienamente d'accordo con il richiedente.
Dorante la discussione del disegno di legge relativo all'esercizio provvi­sorio, iniziata il 14 giugno, Zanardelli, presa la parola, affermò di assistere con vera tristezza allo svolgersi dell'ostruzionismo. Anche il ministero aveva, però, le sue responsabilità perché era consuetudine che i bilanci avessero la prece­denza sopra ogni altra discussione e invece ora erano stati relegati a poche sedute mattutine. Egli accusò il governo di aver fatto passare la sessione senza l'approvazione di una sola legge importante e affermò che la stessa cosa sarebbe accaduta nella sessione successiva. Tntto ciò perché Pelloux aveva voluto riservare le sedute ordinarie ai disegni di legge politici con una strana e cieca ostinazione .39) Criticò apertamente tutto il comportamento del governo. Cosa voleva esattamente il Ministero? Quale dei tanti progetti sosteneva? L'ostruzionismo si sarebbe dovuto combattere contrapponendo argomenti ad argomenti e non col silenzio; o forse pensavano di poter condurre in porto la legge con la sola prodezza del numero nelle votazioni finali? . Il con­flitto, a suo parere, era stato acuito dal fatto che i progetti politici erano stati mandati avanti senza i provvedimenti d'indole economica e sociale riconosciuti da tutti come il rimedio essenziale per rimuovere le cause del male. Zanardelli si dichiarava quindi contrario a quelle leggi e solo ammetteva che Pelloux, considerando precaria la pace pubblica, potesse chiedere la proroga delle leggi d'eccezione.4I) Quanto alla domanda di esercizio provvisorio egli la giudicava
3 Ibidem, p. 4266. Il ricorso all'esercizio provvisorio del bilancio non era purtroppo una novità. Dal 1848 al 1855 si era fatto regolarmente ricorso ad esso e solo nel 1855 si riuscii, per la prima volta, a discutere e votare in tempo i bilanci. Poi di nuovo, per un ventennio, si ricadde nell'antico sistema e neanche con la legge di contabilità si riuscì a risolvere definitivamente il problema.
> A.C., Dss., XX, 2' tornata del 14 giugno 1899, p. 4330.
i Ibidem.
4W H 30 giugno 1899 cessavano infatti di avere vigore le disposizioni degli artt. 2 e 4 delia legge 17 luglio 1898 n. 297. Tale normativa, che si rifaceva ad alcuni articoli della