Rassegna storica del Risorgimento

PARLAMENTO ITALIANO OSTRUZIONISMO 1897-1900
anno <1977>   pagina <436>
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Anna Maria Isaslia
oscillante tra le 250 e le 300 persone, risultarono assenti al momento del voto. Si trattò, ovviamente, di una manovra concordata che, però, non avrebbe otte­nuto i risultati sperati se la maggioranza non avesse presentato ampi vuoto nelle sue file.
L'estrema sinistra, al completo, e assai battagliera, dopo aver richiesto l'appello si assentò in massa dall'aula seguita da quasi tutti gli altri oppositori al governo lasciando che solo i pochi deputati ministeriali presenti rispondes­sero alla chiama. Mancando il numero legale la seduta fu subito sciolta.
L'episodio fu aspramente censurato sul Corriere della Sera, In un mo­mento tanto grave, sul punto di discutere e approvare il rimedio all'ostruzio­nismo, quando si chiedeva il primo atto di energia, molti difensori del­l'ordine non sapevano rinunciare alla vacanza domenicale. E insieme a loro erano da condannare anche quei deputati costituzionali che facevano il gioco dell'Estrema cospirando nei corridoi e disertando l'aula nei momenti più critici degli appelli nominali. La Camera si era dunque, per la irresponsabilità dei suoi membri, lasciata infliggere uno scacco umiliante da una piccola mino­ranza anticostituzionale e faziosa . La debolezza del governo appariva evi­dente. Invece di cercare di opporre una tenace resistenza all'ostruzionismo con una presenza massiccia in aula, col prolungare le sedute fino a tarda ora per stancare gli oratori e con ogni altro mezzo, la maggioranza aveva assistito passivamente all'azione dell'Estrema e come unico rimedio aveva pensato alla riforma del regolamento, senza considerare che la sua approvazione avrebbe presentato maggiori difficoltà, se possibile, di quella dei provvedimenti politici perché logicamente la lotta si sarebbe spostata dagli uni all'altro.
Il problema da risolvere scrisse Luigi Albertini era anzitutto di forza, e di forza non dava prova una maggioranza che al primo urto credeva ne­cessario mutare il terreno della battaglia e che sperava di trovare nel terreno nuovo l'energia che nel vecchio le era mancata . 51>
Assai polemicamente Pelloux, nei suoi Souvenirs stigmatizzò il compor­tamento, non tanto dell'Estrema sinistra che a suo dire da sola avrebbe potuto ottenere ben scarsi risultati, ma di quella che si definiva opposizione costitu­zionale e che diede forza all'ostruzionismo dell'Estrema per il desiderio di potere dei suoi capi Giolitti e Zanardelli. Per Pelloux si trattò di una indigne comédie52) e mentre l'Estrema sottolineava che la maggioranza non aveva neanche il civismo di sostenere le proprie idee con una presenza continuata e compatta ai lavori parlamentari e dichiarava di non sentirsi in dovere di contribuire con i suoi uomini al raggiungimento di quel quorum che i deputati governativi non si preoccupavano di assicurare, Pelloux a sua volta accusava la sinistra di far mancare ad arte il numero legale assentandosi al momento delle votazioni e rendendo in tal modo impossibile il raggiungimento di quel
4?) L'elenco completo degli assenti senza regolare congedo fu pubblicato sulla Gaz' zitta Ufficiale di lunedi 19 giugno 1899, n. 142, p. 2325, per decisione del presidente della Camera Chinaglia. Era questo il solo rimedio offerto dal regolamento par combattere l'abi­tudine dei deputati di assentarsi senza chiedere il necessario congedo, ma vi si giungeva molto raramente pur minacciandolo spesso.
5Q) Corriere della Sera, lunedi 19 giugno.
51) LUIGI ALBERTINI, Venti anni di vita politica., voi I 1898-1908, Bologna, Zani­chelli, 1950, p. 18.
52) L, PELLOUX, Quelques souvenirs cit., p. 195.