Rassegna storica del Risorgimento
PARLAMENTO ITALIANO OSTRUZIONISMO 1897-1900
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1977
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Ostruzionismo parlamentare
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quoziente della cui mancanza essi accusavano poi ipocritamente la maggioranza tentando un capovolgimento di responsabilità.
Il 20 giugno, martedì, in apertura della seduta, Bissolati chiese la verifica del numero legale in base all'articolo 33 del regolamento tra proteste ed esclamazioni a destra. Fatta la chiama, la Camera risultò in numero e subito Pelloux propose di inserire nell'ordine del giorno dell'indomani le modificazioni al regolamento. Ferri propose invece la data del 30 novembre e su questa proposta domandò la votazione nominale avvertendo che, se fosse stata respinta quella data, ne sarebbero state proposte numerose altre; il 29 novembre ad esempio o il 28 o il 27 e via di seguito. Pelloux invece voleva che, nel caso non fosse stata approvata la proposta Ferri, si intendesse automaticamente accettata la sua. Si accese un vivace dibattito sulle due opposte posizioni considerando alcuni una proposta quella di Ferri, altri un emendamento o del pari considerando gli uni più larga la proposta Ferri altri la proposta Pelloux per dare ad essa la precedenza in conformità al regolamento.53) Intervenne Andrea Costa per proporre di non fare alcuna modifica al regolamento. È un ostruzionismo di quei partiti affermò accennando a destra e al centro ogni modificazione al regolamento .54) Tra gli applausi della destra e le proteste della sinistra il presidente fece votare per alzata la proposta di Pelloux, dopo che la Camera aveva deliberato di darle priorità.
À sinistra si urlava che era stata chiesta la votazione nominale. Ferri e Pantano, scesi dal loro banco, inveirono contro il presidente e Ferri lo accusò di mancare alla parola. Tra le urla e le esclamazioni si alzò a parlare Fortis, che era stato ministro nel primo gabinetto Pelloux, e che sostenne che si stava ricorrendo alla violenza per respingere la violenza. H presidente cercò di ricostruire l'evolversi del doloroso incidente mentre continuavano le proteste ora a destra ora a sinistra, le interruzioni e i tumulti. Tornata una calma accettabile Ferri, chiesta la parola, propose che la discussione sulle modificazioni al regolamento non potesse durare più di un'ora per ogni seduta pomeridiana e chiese la votazione nominale. Vedremo esclamò se anche questa volta riuscirete a farmi violenza ,55) Tra proteste, rumori e voci indistinte si fece la votazione che, come era prevedibile, respinse con una maggioranza schiacciante la proposta Ferri.56)
L'inasprirsi della lotta decise l'Estrema ad estendere il blocco dei lavori parlamentari anche a questioni non legate ai provvedimenti politici, contrariamente a quanto i maggiori esponenti radicali e socialisti avevano affermato fino a metà giugno. I deputati dell'Estrema si astennero infatti dal votare un disegno di legge per la commutazione delle prestazioni fondiarie perpetue, facendo mancare il numero legale. Radice chiese a China glia di invitare i deputati presenti a votare e ci fu uno scambio di battute sulla liceità per un
5J) La proposta più larga in questo caso è quella del presidente dei Consiglio sosteneva Vincenzo Riccio perche indica una data, la quale, una volta approvata, esclude le altre (A.C., Dss., XX, 2* tornata del 20 giugno 1899, p. 4647).
*> Ibidem, p. 4649.
55) Ibidem, p. 4650.
56) In fine di seduta il sottosegretario di Stato per l'interno Bertolini rispose ali'interrogazione di Ferri ed altri parlamentari sulle proibizioni di parecchie riunioni elettorali nella città e provincia di Mantova. Le misure avevano colpito i candidati socialisti alle amministrative e, a detta degli oratori, dimostravano ancora una volta le vere intenzioni del Gcverao.