Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA MONDIALE 1914-1918; ITALIA POLITICA 1915-1916; NAZIONALI
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1977
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462
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462 Raffaele Molinelli
la partecipazione all'impresa di Salonicco; aperto, il Cadorna, come era, ad una visione più globale ed europea della guerra, e il ministro degli esteri chiuso, invece, in una concezione ristrettamente nazionale- di un conflitto soprattutto italo-austriaco e nazionalisticamente avida di occupazioni territoriali. Vi erano, poi, contrasti fra Cadorna e il ministro della guerra Zupelli, sul piano di operazioni, per la chiamata di nuove classi, per le artiglierie e il munizionamento, per l'aviazione. Ed, infine, vi erano il risentimento e l'opposizione, non solo governativi, questi, all'autoritarismo, alla tattica e alla politica di guerra di Cadorna, tali da far pensare al governo alla possibilità di una sostituzione del comandante supremo.5*)
I nazionalisti ora volevano un nuovo governo, più efficiente e più energico, ed anche proprio per questo, che non fosse l'espressione di una maggioranza parlamentare fondata sulla base dei raggruppamenti partitici costituiti, ma formata dall'apporto di tutti i deputati, uti siuguli, favorevoli alla guerra: un governo, in altri termini, che fosse anche espressione, e le accogliesse nel suo seno, delle forze interventiste non liberali.55) Di quest'avviso erano pure le correnti dell'interventismo democratico, come chiaramente avrebbero detto a parlamento riaperto per bocca dell'on. Canepa.
Ormai la maggior parte delle fazioni interventiste si era schierata contro il governo e la totalità di esse costituitasi alla Camera l'8 marzo in gruppo parlamentare interventista si era espressa assai criticamente nei confronti del ministero. *)
Già nel gennaio, d'altronde, si era cercato da parte di gruppi interventisti di creare un movimento per far cadere il governo per timore che lo facessero i giolittiani. C'era realmente, infatti, nei primi mesi dell'anno, una specie di reviviscenza da parte delle forze ex neutraliste ed in particolare di quelle socialiste che svolgevano senza grosse difficoltà la loro propaganda pacifista.58)
Di fronte a questo ed alle difficoltà della guerra, i gruppi interventisti cercavano di serrare le file e, oltre all'unione parlamentare di cui abbiamo detto, avrebbero pure dato vita, verso la fine di marzo, ai Fasci di difesa nazionale 2; ed ora cercavano una nuova soluzione governativa. Della necessità di un governo diverso tutti i fautori della guerra erano ora convinti, ma non tutti lo erano della necessità di allontanare Salandra dalla guida del paese, come, ad esempio, l'abbiamo già accennato, Luigi Albertini,59) ed anche altri liberali.
**) Su tutta la situazione vedi P. PIERI, L'Italia nella prima guerra mondiale (1915-1918), Torino, 19684, pp. 105-109; P. MELOGRANI, op. est., pp. 165-180. Vedi pure L. ALBERTINI, Epistolario 1911-1916, voi. II cit., pp. 551-552. Zupelli sarà sostituito dal gen. Mollane, uomo di Cadorna, nell'aprile 1916.
55) Del governo Salandra faceva già parte l'on. Salvatore Baralai, indipendente repubblicano e irredento triestino, come ministro senza portafoglio.
59 Vedi F. MARTINI, op. cit., p. 653.
") Vedi, ad esempio, la lettera di G, A. Borgese ad Albertini in data 30 gennaio 1916 (L. ALBERTINI, Epistolario 1911-1916, voi* II, cit., p. 547).
**> P. Pini, op. cit., pp. 107-108.
**) A Salandra che gli aveva scritto di voler considerare la possibilità di un nuovo ministero guidato da altri cosi rispondeva in data 11 febbraio 1916: ce Ella non può e non deve pensare a cedere ad altri quel posto . Cosi scriveva, poi, in una lettera al nazionalista R. Forges Davanzali in data 22 marzo 1916: Non ero d'accordo sull'opportunità di una crisi che coinvolgesse anche Salandra (L. ALBERTINI, Epistolario 1911-1916, voi. II cit., pp, 558-559, 578).