Rassegna storica del Risorgimento

GUERRA MONDIALE 1914-1918; ITALIA POLITICA 1915-1916; NAZIONALI
anno <1977>   pagina <467>
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I nazionalisti maggio '15-giugno 916 467
(anche se ora esso non impediva ai nazionalisti di chiedere a gran voce la guerra alla Germania) e gli attacchi violentissimi contenuti nel libro di Coppola all'istituto parlamentare, visto immerso nella vita nazionale ed estraneo ad essa, come un tumore in un corpo vivo , confermavano chiaramente, ancora una volta, e con molta franchezza, quale tipo di società nazionale aspiravano a far sorgere i nazionalisti, anche attraverso quella guerra: una nuova Italia fondata sulle rovine del parlamento s> e sovversiva dell'equilibrio mondiale.76'
Il libro di Corradini, intitolato La marcia dei produttori, oltre che essere un'altra spregiudicata professione di imperialismo (in un periodo sto­rico, come esso diceva, di guerra difensiva dell'Europa democratica contro l'imperialismo germanico ), fatta, volutamente, ai fini di premere sui poteri dello Stato per convertirli al programma massimo della guerra italiana,78J costituiva pure una chiara riaffermazione del carattere classista e borghese del movimento nazionalista ed in ciò serviva a precisare ulteriormente l'ideologia e i connotati politici del movimento stesso. Il Nazionalismo italiano aveva avuto un esordio scopertamente borghese, anzi, di reazione borghese.79) Poi, per l'apporto ideologico degli ex socialisti rivoluzionari in esso affluiti, per gli scambi di amorosi sensi con certo sindacalismo rivoluzionario ai tempi della guerra di Libia, per l'influenza della sua corrente democratica e per la necessità stessa che ha ogni movimento politico di rappresentare pubblicamente l'interesse generale, specialmente se si richiama, come in questo caso, ai valori di un'entità così collettiva come la nazione, aveva disciolto quel suo carattere originario in una visione unanimistica della società nazionale, caratterizzata, sempre, però, da una gerarchizzazione di ceti, organi e funzioni, ritenuta ovvia­mente necessaria.
La riscoperta del volto classista, in piena guerra, proprio in un momento in cui sarebbe stato più opportuno mostrare quello unanimistico, oltre che testi­moniare la reale natura sociale del movimento e la franchezza nell'esposizione della propria posizione politica, stava pure a dimostrare la consapevolezza che il nazionalismo aveva dei reali rapporti di forza nel paese. Le cause di quella riscoperta, poi, erano da ritrovarsi nella constatazione di quali grandi forze produttive organizzate e di quali capacità imprenditoriali avesse necessità e mettesse in moto un conflitto di quelle proporzioni; nonché nelTantisocialismo costituzionale del movimento divenuto ora più forte per l'atteggiamento dei socialisti italiani di fronte alla guerra.
Corradini nel libro qualificava come produttori gli individui, le famiglie, le classi, le nazioni, cioè tutti gli organismi produttori di ricchezza dinamica . Privilegiava, però, fra le classi, la grande borghesia di lavoro e di produ-
76 Pp. XVII, XXV, LIV, LXI-LXII, LXX-LXXI, LXXXIX-XC, XCIII. La guerra, scrìveva Alfredo Rocco nello stesso torno di tempo, ce è, anche, il primo passo verso la co­struzione di uno Stato italiano, degno veramente di questo nome (L'Idea nazionale, 17 gen­naio 1916, art. * L'inefficienza dello Stato ).
T) Cit. II titolo era quello dell'ultimo articolo riportato nel libro, che era una scelta di scritti pubblicati tvSTIdea nazionale nel 1915 e all'inizio del 1916, con una prefazione da­tata 25 mazzo 1916.
78) Pp. I, IV-V.
TO Ai tempi di II Regno (vedi R. MOLINELLI, Per una storia del nazionalismo ita' Mano cit., pp. 21-22),
* Ivi* pp. 23, 27.