Rassegna storica del Risorgimento
ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO; MUSEO CENTRALE DEL RIS
anno
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1977
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pagina
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470
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MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
SI, IL VITTORIANO VIVE
Anno veramente memorabile per il nostro Istituto il 1935: il 24 maggio, con un'indimenticabile solenne cerimonia, alla presenza del Re, del Capo del governo Mussolini e delle maggiori autorità civili e militari, venivano trasferiti da Castel Sant'Angelo a Vittoriano (mezzo secolo dopo la posa della prima pietra di questo) i vessilli dei reparti disciolti dell'esercito per essere collocati nel Sacrario creato dall'architetto Armando Brasini nella mole sacconiana. M Con un Decreto reale del 20 giugno, l'antica Società Nazionale per la storia del Risorgimento Italiano, sorta a Milano, per libera volontà di studiosi e di reduci di quella grande epoca, il 6 novembre 1906, mutava nome e qualità, in quanto per le sue finalità e per i compiti che le sono assegnati, è da considerare un ente pubblico e, per la custodia affidatale delle bandiere dei reggimenti disciolti, anche ragioni ideali consigliano di adeguarne il nome alle finalità .2)
E da quel 24 maggio almeno fino all'altro del 1968, quando il Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, il Capo del governo, Aldo Moro, e il ministro della Difesa Roberto Tremelloni, ne rinnovavano ufficialmente l'inaugurazione, dopo grandi lavori di riattamento e di riordinamento eseguiti dal ministero della Difesa, con mezzi purtroppo sempre mancati all'Istituto, il Sacrario continuava ad essere considerato parte integrante del Museo Centrale del Risorgimento , almeno sulla carta.3)
Non erano frutto di faticata retorica le espressioni che, subito dopo, nel salone degli Orazi e Curiazi sul Campidoglio, ispiravano a un vecchio fante di mezzo secolo prima l'inizio di un discorso commemorativo. Chi abbia, pochi minuti fa, visitato al seguito del Capo dello Stato il rinnovato Sacrario delle Bandiere al Vittoriano, che per la fervida tenacia e per l'autentica fede di antico volontario del ministro Tremelloni, è divenuto un mirabile tempio del valore, non può parlare a voi in questa sala ricca di storia, senza un senso di profonda, autentica commozione. Dietro a quelle centinaia di vessilli erano idealmente schierati i morti della prima guerra mondiale. Superstite di quella vicenda vorrei non avere né volto ne nome, ma essere soltanto una voce, un'anonima
"La grande cerimonia del 24 maggio al Vittoriano, in Rassegna storica del Risorgimento, a. XXII (1935), pp. 981-984. Per l'elenco dei vessilli dei reggimenti e dei reparti disciolti dopo le guerre d'indipendenza, durante e dopo la guerra 1915-1918, o in conseguenza dell'ordinamento del 1926, ved. COMANDO DEL CORPO DI STATO MAGGIORE, UFFICIO STORICO, Le gloriose bandiere del Vittoriano, Roma, Tipografia Regionale, 1937.
2) Sotto il titolo Cambiamento del nome della Società, il Decreto è riportato in Rassegna citM p. 980. Il 24 giugno gli uffici dell'Istituto, la redazione della Rassegna e la direzione del Museo Centrale del Risorgimento venivano trasferiti dagli scarsi, malinconici locali di Piazza dei Cerchi, non ignoti ai topi, a nella loro nuova sede in Piazza Venezia, al Vittoriano , dove ancora si trovano, ivi, p. 948.
3) Ved. Rassegna cit., a, LV (1968), pp. 862-368, ohe riproduce un articolo del Roma, di Napoli, del 23 maggio.