Rassegna storica del Risorgimento
ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO; MUSEO CENTRALE DEL RIS
anno
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1977
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472
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472
Alberto M. GhisaJberti
possenti quadrighe guidate da nobili dame romane tramutate in Vittorie, 1 locali molto rustici dove erano sistemati i disegnatori dell'Ufficio tecnico del Genio Civile incaricato della costruzione del Vittoriano...9)
H tempo dei miracoli era ormai passato anche nei pressi del Fonte di Giuturna, la cui acqua aveva avuto virtù miracolose da quando i Dioscuri vi abbeverarono i cavalli, dopo la battaglia del lago Regillo; in ogni caso non si avverò quello di far uscire dai due decreti ricordati il Museo Centrale del Risorgimento. Non che non ci si pensasse, più o meno in buona fede, soprattutto quando, in alcune delle sale che gli erano destinate venne allestita, in occasione del cinquantenario dell'Unità (caro ricordo della seconda liceale!), una Mostra del Risorgimento, settima sezione dell'Esposizione romana per quella ricorrenza. 10*
Come non illudersi, quando, sulla Tribuna dell'8 gennaio 1912, un articolo dal titolo Come rivivrà la nostra storia assicurava che, proprio quale conseguenza immediata di quella Mostra, si erano iniziati , d'accordo tra il Governo e il presidente del Comitato Nazionale, che era allora Gaspare Finali, i lavori per la definitiva attuazione di questo Museo che costituirà una delle più significanti opere di commemorazione patria, facendo rivivere in un monumento fatto nel suo complesso di elementi ancora palpitanti le vicende più gloriose della nostra epopea . Il Re stesso, ricevendo il Sindaco di Roma, aveva esplicitamente manifestato l'avviso che la Mostra debba essere sostituita da un Museo permanente . E le indicazioni sul preziosissimo materiale già raccolto, documenti e cimeli, parevano dare certezza che così potrà rapidamente realizzarsi una delle più belle imprese commemorative, in cui le sorti della scienza e il culto delle memorie saranno accomunati per una splendida celebrazione della patria .n)
Che le idee, però, non fossero del tutto chiare, nonostante l'entusiasmo degli annunci, appariva dalle incertezze esistenti sulla disposizione del Museo nel Monumento. Due sono le possibilità fino ad ora accennate proseguiva l'articolista : secondo una di esse al Museo sarebbero dedicati tre piani del Monumento: uno per l'archivio propriamente detto, un altro per il Museo e un terzo (quello che il Sacconi chiamava appunto Museo delle bandiere) dovrebbe accogliere i cimeli .
Una simile sistemazione, riunendo insieme l'archivio, il Museo vero e proprio e i cimeli , avrebbe reso possibile un quadro veramente e continua-
9) Sul Vittoriano mi limito a citare delle opere precedenti PRIMO ÀCCIABESI, Giuseppe Sacconi e Vopera sua 7iiassima, Roma, Tipografìa dell'Unione editoriale, 1911; FRANCESCO SAPORI, Il Vittoriano, Roma, Libreria dello Stato, 1946. Ved. in difesa polemica dell'architetto marchigiano, SILVIO NEGRO, Nel processo al Vittoriano non solo Sacconi alla sbarra, in Corriere della Sera, 10 luglio 1957. Di particolare interesse ALDO GIUNTOVI, Sulla costruzione del Vittoriano a Roma, Genova, Edizioni Vitali e Ghianda, 1954. Figura indimenticabile quella dell'ingegnere Giunti ni, che curò, sorvegliò e protesse l'opera sacconiana come fosse una sua creatura, assistito da un piccolo, ma validissimo e come lui appassionato gruppo di tecnici, e da una scarsa, ma devota e infaticabile schiera di operai e custodi per i quali era titolo d'onore lavorare agli ordini dell'ingegna, che conservò l'ufficio di Direttore tecnico del Monumento fino al 1950, quando il Ministero della Pubblica Istruzione subentrò a quello dei Lavori Pubblici.
10) VITTORIA BUONANNO, Mostra del Risorgimento italiano, Roma 1911. Elenco dei documenti e degli oggetti esposti, Milano-Roma-Napoli, Soe. ed. Dante Alighieri, 1913.
l,J Ved. Il Museo Centrale del Risorgimento in Roma, in Rassegna cit., a. XLIII (1956), pp. 124-126.