Rassegna storica del Risorgimento
ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO; MUSEO CENTRALE DEL RIS
anno
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1977
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Sì, il Vittoriano vive
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mente completo della vastissima epopea riflessa in ogni suo minimo e pur sempre importantissimo elemento . Come avverrà per altri Musei del Risorgimento quali quelli di Milano e di Torino, e, finalmente, anche per quello, allora cosi lontano, di Roma.
Qualora la raccolta avesse dovuto essere limitata ad un solo piano, allora il Comitato studierà di avvicendare a suo tempo il materiale esposto in guisa che ogni sei mesi o ogni anno avvenga una speciale illustrazione documentaria, grafica e iconografica di un determinato periodo del nostro Risorgimento .
Per allora il problema si poneva solo in astratto e chi aveva letto l'articolo dovrà aspettare più di mezzo secolo per conoscere la soluzione adottata...
Alberto M. Arpino, uno dei realizzatori del lontano domani, ha con molta cura riassunto le vicende dell'ancor non nato Museo Centrale del Risorgimento, le cui sorti, afferma giustamente, si intrecciavano con quelle della sistemazione del Vittoriano. Come apparve tra l'altro, nel drammatico momento dell'estate 1915, quando per eseguire i lavori di pavimentazione e di rivestimento in marmo dei locali che avevano ospitato la Mostra dell'I 1, fu necessario sgombrare tutto il materiale che vi era stato raccolto, già esposto a gravi pericoli idrici per certe aperture non adatte a salvaguardarlo dalle ire di Giove Pluvio. u>
La prima guerra mondiale, oltre a rallentare i lavori, aggravò gli impegni assegnati al Comitato Nazionale, affidandogli la raccolta di documenti personali dei caduti e decorati durante il conflitto. E a saldare anche spiritualmente e visibilmente il compito del Vittoriano a quella che fu definita l'ultima guerra del Risorgimento, il 4 novembre 1921 vi furono deposte le spoglie del Soldato Ignoto.
Ci si accorgeva, intanto, che le antiche ingenue illusioni sulla collocazione del materiale del Museo, dell'Archivio e della Biblioteca, cadevano di fronte alla quantità del materiale stesso e alle difficoltà della sua sistemazione Ferma restando l'idea di collocare il Museo nell'interno del Vittoriano, si pensò, ma con scarsa visione delle reali capacità di accoglimento dei locali che sarebbero stati necessari, a destinare alla Biblioteca una integrazione della mole originaria, collegandola con il Portichetto del Vignola. Ad opera dell'architetto Brasini la costruzione fu compiuta nel 1931.
Ma non ci fu bisogno di preoccuparsi della inadeguatezza dei nuovi locali destinati alla Biblioteca, perché in seguito alle manifestazioni e alle trasformazioni già accennate del 1935, il materiale librario fu assegnato all'Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, diretto erede, con compiti allargati, del Comitato nazionale per la Storia del Risorgimento, la cui Biblioteca muterà, nel novembre 1937, la designazione antica del Risorgimento in quella dell'Istituto di Storia moderna e contemporanea, mentre cimeli e documenti furono assegnati al nostro Istituto con ministeriale del 2 ottobre 1936. La consegna ufficiale, per il passaggio della suppellettile documentaria e grafica all'ultimo piano del Vittoriano e di quella dei cimeli, degli oggetti, dei quadri, delle armi negli altri grandi locali della mole sacconiana e dell'edificio Brasini, avverrà il 13 giugno 1938.
Essendo possibile recitava la disposizione ministeriale, Gabinetto,
12) ALBERTO M. ABPINO, Il museo Centrale del Risorgimento, in Rassegna cit., voi. LVIII (1971), pp. 305-306, importante per la rievocazione delle vicende antiche del Museo e per la fase realizzativa.