Rassegna storica del Risorgimento
ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO; MUSEO CENTRALE DEL RIS
anno
<
1977
>
pagina
<
476
>
476
Alberto M. Ghisalberti
Continue sono anche le Bue insistenze perché vengano portate a termine le consegne di materiale promesso e non ancora entrato all'Istituto, o si accettino offerte di documenti da privati. Anche per le carte crispine vendute dal nipote Palamenghi. Ormai conosciamo il gioco, ma è certo che quell'archivio travasato in quello dell'Istituto, anche se è costato coretto nel suo complesso, ha però portato un altissimo contributo (25 marzo 1937).
Il suo entusiasmo e il suo interessamento erano sinceri. Dell'uno e dell'altro dà prova una sua lettera del 2 aprile. Sono veramente lieto di questo iniziato e ben avviato ritiro dei documenti dall'Istituto per la storia moderna e contemporanea al nostro. Quando ogni cosa avrà trovato il suo posto definitivo allora vedrà che avremo costruito un altro monumento al Gran Re e presso la tomba del Soldato Ignoto. Sono veramente orgoglioso di essere stato due volte l'autore del dono di un'anima a quelle mura cresciute attraverso tante povere e tristi peripezie e non senza frode. Il Soldato Ignoto, le carte ed i cimeli del Risorgimento e della Grande Guerra danno veramente l'anima alle pietre! .14>
Due guerre non risorgimentali aggravarono le difficoltà economiche che avevano sempre ostacolato l'apertura del Museo. Neppure l'occasione offerta dal centenario della Repubblica romana del 1949 e l'inaugurazione del monumento a Mazzini sul gran colle plebeo portò a quella sognata conclusione. Eppure il Comitato nazionale, presieduto dal presidente del Senato Ivanoe Bonomi, invitando il nostro Istituto ad allestire una Mostra della Repubblica romana al Vittoriano (l'invito fu fatto ai primi di gennaio...), pareva proprio volerci spianare la strada. Non ho che da ripetere per quella manifestazione quanto ho affermato nella Premessa al Catalogo. All'entusiasmo fattivo ed alla intelligente tenacia di Emilia Morelli, allora assistente alla cattedra romana di Storia del Risorgimento, assecondata con la stessa fede da Vittorio Emanuele Giumella e da Fausto Fonzi, assistenti volontari alla stessa cattedra, si deve la realizzazione in tempo incredibilmente breve dell'idea del Comitato. Nel ricordo e nella gratitudine di chi li ha seguiti nel loro lavoro vanno accomunati i tecnici e gli operai dell'ufficio speciale del Genio Civile per il Vittoriano, la cui collaborazione fervida e instancabile ha permesso di superare ogni ostacolo, di vincere ogni difficoltà, ing. Aldo Giuntini, cav. Ernesto Cassani, Alcide, Nello e Franchi. Nel-l'intendere l'alto significato del proprio compito la piccola pattuglia operaia non fu da meno di quella degli organizzatori . Ispirazione e guida, nella sua veste di Commissario straordinario, il gran cieco veggente Gaetano De Sanctis.
Inaugurata il 9 febbraio dal ministro della Difesa Randolfo Pacciardi, che preconizzò con fervide parole la trasformazione della Mostra nel Museo, la manifestazione ottenne un grande successo di pubblico e lusinghieri riconoscimenti di studiosi insigni, primo fra tutti Luigi Salvatorelli, che la esaltò come una delle migliori Mostre storiche.
Speranze molte, sogni anche più, ma, a lumi spenti e a bandiere calate (se non ricordo male un titolo barziniano per l'incoronazione di Giorgio V d'Inghilterra), tatto tornò come prima e, come dissi conchiudendo la citata premessa al Catalogo, il Museo Centrale del Risorgimento restava vivo solo nelle intenzioni e nelle speranze.
Procedeva bene, invece, l'ampliamento costante e l'ordinamento del mate-
,4) Il Presidente rivendicava a sé il merito di avere avuto per primo l'idea del trasporto della salma del Soldato Ignoto (egli non accetterà mai la dizione Milite Ignoto) al Vittoriano. Anche per lui il Vittoriano all'interno viveva.