Rassegna storica del Risorgimento
ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO; MUSEO CENTRALE DEL RIS
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1977
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Sì, il Vittoriano vive
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riale documentario del ricco archivio. A parte la schedatura e la sistemazione delle vecchie raccolte (da 500 cassette e 769 volumi siamo ora passati rispettivamente a 968 e 1030), Emilia Morelli ha anche iniziato, sulla nostra Rassegna una serie di articoli su I fondi archivistici del Museo Centrale del Risorgimento (nel 1938 uscì il primo, L'archivio di Jessie White Mario, il più recente, di quest'anno è il XLII, Alcune carte di Ettore Ferrari), preziosa serie di indicazioni ragionate agli studiosi.
Le delusioni succedevano alle delusioni: invecchiavamo con loro, eppure cercavamo di restare aggrappati alla speranza. Una generosa illusione fu suscitata in noi, nel novembre 1953, quando nel Sacrario delle Bandiere, d'accordo con il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, fu esposto il quadro del pittore Clemente Tafuri che rievocava il volontario sacrificio del vicebrigadiere Salvo D'Acquisto. Era la prima volta che lo si ricordava con qualche solennità. 11 pubblico poteva apprendere da una iscrizione il significato di quanto era accaduto dieci anni prima : Esempio luminoso di fedeltà alle tradizioni dell'Arma monito ai troppi facilmente vili od obliosi Salvo D'Acquisto martire consapevole della religione della libertà riscattava con l'olocausto della giovane vita ventidue ostaggi già pronti alla morte. Italiani non dimenticate Torre di Palidoro, 23 settembre 1943 . Ma anche allora l'ardore nostro non accese quello degli altri, E il grande fazzoletto tricolore del '48 con il motto Italia libera Dio lo vuole tornò nella sua custodia antica.
Ad Alberto Maria Arpino, vicedirettore del Museo e interprete intelligente, con una valida schiera di appassionati collaboratori e collaboratrici, usciti tutti dalla scuola di Emilia Morelli, di quanto scaturiva dalle esperienze passate o suggerivano concezioni nuove, spetta il merito di aver fatto sì che, dopo troppe decine di anni, il portone di Via San Pietro in Carcere potesse finalmente aprirsi al pubblico il 2 ottobre 1970, nel centenario del Plebiscito che sancì l'unione di Roma all'Italia, consentendo una illuminante visione della nostra storia dal Settecento alla prima guerra mondiale. Da quel giorno al 31 dicembre 1977 i visitatori sono stati 96.852.
Per i vecchi che avevano seguito tutta la vicenda è stato un momento di autentica commozione quando l'apertura del Museo all'interno del Monumento dedicato Patriae unitati civium libertati ne consacrava il significato di Altare della Patria: i giovani sappiano comprendere e trattenere il sorriso.
ALBERTO M. GHISALBEBTI
isì Ved. l'ottimo catalogo di FAUSTO FONZI-VITTOHIO EMANUELE GIUNTELLA, La Mostra storica della Repubblica Romana - 1849, Roma, Comitato Nazionale per le onoranze a Giuseppe Mazzini, 1849: ivi, pp. VJ-XI, EMILIA MORELLI, // Museo Centrale del Risor' gimenio in Roma; FAUSTO FONZI, La Mostra storica della Repubblica Romana del 1849, in Rassegna ch, a. XXXVI (1949), pp. 26-30.
,6> Ved. per la fase realizzatrice, AHPINO, op. cit., pp. 307-310, con utili indicazioni bibliografiche. A rendere sempre più vivo il Museo contribuiscono sezioni speciali, come quella del medagliere, mostre particolari, come la mazziniana del 1972 e la uniformologica del 1975. Altre sono in preparazione.