Rassegna storica del Risorgimento

ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO; MUSEO CENTRALE DEL RIS
anno <1977>   pagina <485>
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Libri e periodici
stabilissima situazione europea del momento e per l'appoggio dell'Inghilterra, a cui poteva far comodo un regno autonomo di Sicilia, più malleabile, come nel periodo napoleonico. Lo studio di Nicola Giordano intende approfondire l'aspetto finanziario e militare trala­sciando quello diplomatico e politico. Certo, il comportamento del governo siciliano appare sbalorditivo; giacché, dopo aver auspicato l'unità degli stati italiani in un quadro federa tivo, oppone fra di loro i più potenti stati italiani, Piemonte e Napoli, rifiutando un re di questa casa, e chiedendone uno all'altra. Questi avvenimenti non ebbero altro signi­ficato che quello della volontà (non universale perché parte della popolazione, degli stessi rivoluzionari, era contraria a deporre, in un momento di passione politica, un sovrano da loro detestato): non venne affatto a creare uno Stato ma quanto meno creava uno Stato acefalo, senza poteri costituzionali, senza bandiera, senza titolo . (p. 55).
Sono descritti i preparativi militari, ma c'è grande offerta solo di ufficiali, mancando truppa, cavalli e armi. Con un decreto del 5 febbraio 1849 davasi il grado di capitano e la facoltà di nominare un alfiere e un secondo tenente a ehi avesse presentato 120 uomini provvisti di vestiario (p. 32). Si citano gruppi di uomini arruolati 5 o 6 volte e altrettante disertati, facendo aumentare solo sulla carta, gli organici delle compagnie, ma contribuendo alla nomina di ufficiali regolarmente pagati. Del resto il governo di Ruggero Settimo dimostrava di aver poca fiducia nelle truppe costituzionali e confidava nel-l'appoggio franco-inglese. H Giordano presenta interessanti carteggi di personaggi inca­ricati dal governo siciliano di missioni all'estero per cercare aiuti, in ispecie in Francia, cioè padre Gioacchino Ventura, già campione delTultramontanismo tali ano, e dipoi catto­lico-liberale alla Lamennais; Paolo Fabrizi, fratello del più noto Nicola, creatore della Le­gione Italiana in Malta, e lo storico Michele Amari, commissario speciale per la Francia e l'Inghilterra. Girano trattando cannoni, soldati e generali; per quest'ultimi l'Amari non reputa adatto Garibaldi che non è mai stato generale, ma un capo risoluto e non altro (p. 40). Son di moda i Polacchi, e Fabrizi invia il generale Mieroslawsky, il quale subito entrerà in contrasto con l'altro generale, Antonini, che preferirà dimettersi. Naturalmente appare molto strano che un governo rivoluzionario preferisca affidarsi, anziché ai suoi cit­tadini, a mercenari da reclutare in Svizzera (p. 70), al pari dell'odiato Borbone. Oltre­tatto i mercenari vogliono lauti ingaggi, e le onze e i tari esatti a fatica dal governo non bastano di certo.
Dal volume emerge lo stato pietoso delle finanze e dell'esercito di quel governo; an­cora in tempi recenti la storiografia regionale, tutta tesa alla glorificazione dei tre episodi costituzionali del "12, del '20 e del '48, ne attribuiva quasi esclusivamente il fallimento alla spietata repressione del Re Bomba . Un lavoro, quindi, controcorrente, che contri­buisce a mettere in più giusta luce quel periodo, nel quale la Sicilia tentò per l'ultima volta la carta dell'indipendenza, prima di aderire all'idea dell'unità nazionale.
FLORIANO BOCCIMI
Carteggi di Cesare Guasti, a cura di FRANCESCO DE FEO, voi. IV, Carteggi Familiari; Fi­renze, Olschki, 1976, in 8, pp. 440. S.p.
È il quarto contributo alla biografia di un personaggio dì affascinante interesse, ed alla conoscenza di un'epoca, nei suoi costumi e nella sua storia. I carteggi che già cono­sciamo nei primi tre volumi (parimenti curati da De Feo), offrono ampiamente la possi­bilità di conoscere il letterato, l'erudito in fatto di storia, il patriota purissimo, il cristiano sereno che nella sua fede ha trovato il a perché della nostra terrena vicenda, e quindi il dovere di una elevazione che è anche conciliazione fra terra e cielo, fra i doveri verso la società ed i doveri verso Dio.
Ora il quarto volume ci conduce alla conoscenza più intima di Cesare Guasti, poi­ché lo vediamo, lo ascoltiamo negli anni del suo fidanzamento e del suo matrimonio, nella missione di padre, e come guida in ogni momento della sua famiglia.
Difatti il volume contiene un centinaio di lettere di Cesare, ed una settantina di lettere di Nunzia (Annunziata Becherini) prima fidanzata e poi sposa, e contiene mollis-
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