Rassegna storica del Risorgimento

ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO; MUSEO CENTRALE DEL RIS
anno <1977>   pagina <491>
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Libri e periodici
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Giacosa, dal Barbarani al Pascoli), l'interesse degli economisti (dal Morpurgo al Sonnino, dal Nitti all'Einaudi), l'operosità assistenziale di esponenti del mondo cattolico (da mons. Bonomelli a mons. Scalabrini, da suor Francesca Cabrini a don Maldotti); ma pure gli scarsi interventi legislativi e governativi rispetto all'entità dei bisogni.
L'emigrazione passò infatti attraverso diverse fasi: da prevalentemente temporanea a prevalentemente stabile, da emigrazione contadina verso l'America del Sud ad emigrazione di massa verso i paesi industrializzati, da emigrazione veneta e meridionale ad un'emigra­zione che interessò ogni regione italiana. Sui caratteri di fondo il volume del Filipuzzi si sofferma forse troppo poco, confinando nelle note a caratteri minuti i dati statistici e non differenziando in chiare tabelle le diverse destinazioni e l'estrazione sociale degli emigranti (è appena il caso d'indicare qualche svista, ad es. Luigi Luzzatti, definito socialista , p. XX; del geografo Cristoforo Negri (1809-1896) è indicato un Manuale di storia e legisla­zione coloniale del 1923, p. 22; per Alberto Cavalletto deputato fra il 1860 e il '91, si indicano i carteggi anteriori al '66, p. 175). La maggior attenzione dedicata dall'Autore al Veneto, fa si che sia trattata ampiamente l'emigrazione contadina verso il Sud America e molto meno remigrazione verso il Nord; cosi alcuni argomenti di grande interesse, come lo svilupparsi delle attività mafiose e gangsteristiche fra gli emigranti, sono appena ac­cennati.
Complessivamente abbiamo un volume assai ricco ed utile sul grande dramma umano dell'emigrazione italiana dopo l'Unità, eppure resta ancora largo spazio all'indagine e al­l'approfondimento d'ogni aspetto del problema.
SERGIO CELLA
MARIA F. NUNEZ MUNOZ, La Iglesia y la restauracion. 1875-1881; Santa Cruz de Tenerife, 1976, in 8, pp. 366. S.p.
Costruito sulle fonti dell'Archivio segreto vaticano e di altri archivi (Ministero degli esteri di Madrid, Ambasciata di Spagna presso la S. Sede, Ministero di Giustizia ecc.) e su fonti a stampa, nonché su una ampia bibliografìa di carattere generale e particolare, il lavoro della prof. Maria F. Nunez Munoz si inserisce di pieno diritto nel filone della sto­riografìa spagnola che si occupa di storia della Chiesa, sia con Io studio della vita spirituale e del governo di una Diocesi, sia con l'approfondimento di un argomento di carattere più generale (rapporti tra Stato e Chiesa; problemi di politica estera; relazioni tra i partiti; ecc.). Se l'oggetto di tale opera è l'Episcopato spagnolo nei primi anni della restaurazione (dal 1875 in avanti) e le relazioni tra Stato e Chiesa, è da dire che essa investe l'intera società spagnola attraverso l'angolazione religiosa ed ecclesiastica, come si constata fin dall'inizio del volume allorché l'autrice, prendendo avvio dai precedenti immediati del periodo rivoluzionario (1868-74), si sofferma sul ristabilimento delle relazioni diplomatiche, sulle prime importanti questioni con la S. Sede (per es. il concordato; le diocesi vacanti, ecc.), sui rapporti infine tra la Monarchia liberale e la Chiesa. Le molteplici ragioni di tensione e di inconciliabilità (dal concordato alla libertà e tolleranza dei culti, dall'applica­zione dell'art. 11 della costituzione al giuramento, alle idee liberali del Canovas ecc.) ven­nero progressivamente dissipate in particolare con la salita al soglio pontificio di Leone XIII, mentre si realizzava una autentica restaurazione interna della Chiesa spagnola: Es necesario poner de relieve quo laa condicioncs mas favorables que el nuevo régimen conce-dio a la Iglesia, apesar de los prejuicios con que està observaba su actuación politica, fueron la base indispcnsable para que los prelados pudieran proyectar y realizar un trabajo pasto­ra! de mayor alcance y compromiso (p. 342).
RENATO GIUSTI