Rassegna storica del Risorgimento

ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO; MUSEO CENTRALE DEL RIS
anno <1977>   pagina <498>
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Libri e periodici
Tali richieste, di cui il Corsini illustra la genesi, punto per punto, con molta dottrina e con molta chiarezza, erano così legittime che il generale Pecori Giraldi, nel periodo in cui governò la regione redenta, li fece propri. Ed a questo punto VA. dimostra la saggia azione di quel generale ampliando studi da lui precedentemente fatti sull'argomento. Se­guirono poi la centralizzazione e tutto il resto.
Questo è il succo del volume di cui discorriamo, volume tanto più convincente in quanto scritto con pacatezza e perfetta cognizione d'ogni circostanza atta ad illuminare gli aspetti politici, amministrativi e psicologici d'un fatto sempre traumatico qual'è il pas­saggio di sovranità su un territorio da uno Stato ad un altro. Alla fine della lettura del­l'opera la dimostrazione data dall'autore risulta convincente e spiega anzi il perché, dopo la seconda guerra mondiale, il Trentino ottenesse uno statuto regionale speciale: il Presi­dente del Consiglio italiano del tempo era lo stesso De Gasperi che quell'autonomia aveva rivendicato dall'Italia sino dal lontano 1915, autonomia che risorgeva dalle ceneri della catastrofe della guerra 1940-45, dopo l'esasperante centralizzazione del periodo 1922-1943 e la larvata annessione del Trentino al a Grande Reich effettuata l'8 settembre.
FEDERICO CUBATO
FRANCESCO PIVA, Lotte contadine e origini del fascismo. Padova-Venezia: 1919-1922; Ve­nezia, Marsilio Editori, 1977, in 8, pp. 301. L. 7.700.
Per quanto il volume presente travalichi i limiti dell'età del Risorgimento per trattare le origini del fascismo nel Veneto, a noi pare che un buon terzo del volume meriti una particolare menzione da un lato perché l'autore dedica molte pagine al trauma della grande guerra (dalla crisi e dall'interventismo al neutralismo e alle proteste popolari) ed al periodo immediatamente successivo (con i problemi della riconversione agricola ed industriale) alle organizzazioni di resistenza, e dall'altro perché Vesplorazione di alcune province venete viene compiuta in base a fonti scarsamente utilizzate in passato esistenti presso l'Archivio centrale dello Stato (vistosa per altro la mancanza, non certo per negligenza dell'autore, di carte e documenti dell'Archivio di Stato di Venezia) ed in base ad una larghissima scelta di opuscoli e periodici dell'epoca. Il volume, se si inserisce in un filone di studi che circa un ventennio fa ebbe a promuovere la Rivista storica del socialismo (cfr. ad es. R. Salvadori, Il dopoguerra e le origini del fascismo nel Mantovano, 1958, pp. 285-309) non affronta il discusso rapporto tra indagini locali e storia nazionale, e si pone l'obiettivo di cogliere le forze e i gruppi sociali al di là dell'etichetta politica o ideologica, di fissare il movimento di queste forze in rapporto ai loro specifici interessi e contraddizioni in un momento di crisi; di delineare per questa via l'emergere di progetti sociali che intersecarono le tradi­zionali formazioni politiche (p. 10). In tal senso a noi pare felice il taglio dato alla ricerca per un verso orientata ad una verifica circa la natura e la consistenza del Veneto ru­rale , per l'altro circa la portata del grande capitale finanziario per lo sviluppo industriale della regione.
RENATO GIUSTI